02/10/2006, 00.00
PAKISTAN - VATICANO
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Musulmani in Pakistan: "Rispettiamo il Papa, il suo discorso è stato strumentalizzato"

In occasione di un sondaggio, un gruppo di religiosi, studiosi ed intellettuali islamici accusa i media ed "alcuni poteri contrari alla pace" di aver usato le parole del Papa per seminare odio fra cristiani e musulmani. Inviti al dialogo e grande apprezzamento per le spiegazioni di Benedetto XVI ed il suo incontro con gli ambasciatori musulmani.

Lahore (AsiaNews) – Le parole del Papa a Regensburg "sono state fraintese dai media e da alcuni poteri contrari alla pace", che le hanno "interpretate in maniera sbagliata sulla base di loro desideri personali", ma Benedetto XVI è una figura "che l'intero islam rispetta", come dimostra "l'incontro con gli ambasciatori musulmani, un passo verso il dialogo che va ripreso e portato avanti senza più inutili polemiche".

E' questo il senso di un sondaggio condotto in Pakistan dal padre cappuccino Francis Nadeem, coordinatore del Consiglio nazionale per il dialogo interreligioso del Pakistan, che ha intervistato un gruppo di religiosi, studiosi ed intellettuali islamici riguardo le polemiche sul discorso del Papa a Regensburg e sulle proteste che questo ha scatenato.

Maulana Malik Javaid Akbar Saqi, presidente della Tehreek-e-Wahdat-e-Islami [gruppo composto da attivisti musulmani del Kashmir ndr], spiega: "Il Papa ha detto con chiarezza che la parte 'incriminata'del suo discorso era una citazione da un testo storico e non la sua visione personale. Dobbiamo accettare questa spiegazione. L'islam ed il cristianesimo insegnano la pace e la tolleranza. Entrambe le religioni hanno strette relazioni reciproche e sulla base di queste dobbiamo lavorare per migliorare il mondo in cui viviamo. Capisco che alcuni poteri oscuri vogliano creare un conflitto ed è evidente che la loro interpretazione della questione è contraria a ciò che è successo in realtà. Non serve a nulla esprimere disaccordo in un modo così distruttivo: Benedetto XVI, incontrando gli ambasciatori delle nazioni a maggioranza islamica, ha presentato il vero insegnamento del cristianesimo, una lezione di amore e pace fra tutti coloro che vivono su questa terra".

Per Muhammad Nawaz Noorani al-Qadri, religioso musulmano, "questa questione è stata tirata fino all'estremo. I media hanno cercato di portare il caos nel mondo, in special modo fra musulmani e cristiani. Il Papa ha fatto un gesto grandioso quando ha incontrato gli ambasciatori islamici. Questa è la sua grandezza. Rispettiamo il pontefice e continueremo a farlo".

Abul Faheem, presidente dell'Ulema-o-Mashaik [la Lega musulmana pakistana ndr] del Punjab, sottolinea che la citazione del Papa "era presa da un testo del 13° secolo, pronunciata durante un discorso sulla fede. Gli agitatori hanno cercato di cancellare il fatto che questo è tutto: una citazione che non risponde alla sua visione personale".

Sahibzada Allama Muhammad Yar Zahoori, vice presidente del Consiglio islamico mondiale, aggiunge: "Qualunque cosa sia successa, Benedetto XVI l'ha chiarita ed ha subito cercato un confronto diretto con interlocutori islamici. Questo è molto importante. Ha giocato un ruolo significativo e gli ambasciatori hanno dimostrato la loro soddisfazione e la fiducia nel ruolo del Papa".

Per Allama Mushtaq Hussain Jafri, presidente del Consiglio mondiale per la pace e l'unità, è "arrivato il momento di sedersi insieme e lavorare per la pace e l'armonia religiosa. Noi dobbiamo rispettare gli altri. Rispettiamo Gesù Cristo, e su questa strada dobbiamo costruire un passaggio positivo per tutti".

Allama Zubair Ahmed Zaheer, presidente della Markazi Jamaat Ahl-e-Hadis pakistana, dice: "Il Papa porta su di sé responsabilità importanti, così come importante è il suo ruolo. Sta seguendo la strada tracciata da Giovanni Paolo II, mostrando la sua grandezza. In questo modo ha potuto calmare gli animi dei musulmani 'oltraggiati'. Infatti, la pace può prevalere nel mondo se islam e cristianesimo si danno la mano e lavorano insieme".

Il famoso editorialista Ajmal Niazi chiude il sondaggio. Egli spiega che "la figura del Papa è centrale per il mondo cristiano. Noi lo consideriamo un leader spirituale e lo rispettiamo. Da lui abbiamo sempre ricevuto messaggi di riconciliazione ed affetto. Le sue parole a Regensburg sono state male interpretate, e questa non è una cosa buona. Alcuni hanno letto le sue parole basandosi su desideri personali, ma ora che il pontefice ha spiegato la realtà delle cose, ogni altra protesta non ha senso. Suggerisco ai religioso islamici di preparare una strada verso il dialogo e non creare alcun tipo di attrito. L'incontro con gli ambasciatori è un segnale di amicizia al mondo musulmano. Ora si deve lavorare per il dialogo".

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