09/02/2013, 00.00
NEPAL
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Nepal, per sopravvivere sempre più famiglie costringono le figlie a prostitursi

di Kalpit Parajuli
Per avere le giovani, i trafficanti promettono ai genitori lauti guadagni. Il trend è in aumento nei villaggi rurali dove è più alto il tasso di disoccupazione. Una volta vendute, le ragazza vengono portate in India, Cina o Paesi arabi. Una ex-prostituta di 19 anni racconta l’inferno dei bordelli di Delhi.

Kathmandu (AsiaNews) - Il traffico di donne e adolescenti nepalesi verso India, Cina e Paesi arabi è in aumento. Nel Paese non c'è lavoro e spesso per poter sopravvivere le famiglie più povere vendono le loro figlie ai trafficanti di uomini che costringono le giovani a prostituirsi. Promettendo un guadagno di 30- 40 euro al mese, i trafficanti spingono i genitori a consegnare le proprie bambine, i proprietari del bordello versano un pagamento mensile che va dai 30 ai 50 euro.

"Nei villaggi remoti sempre più famiglie vendono le proprie figlie più piccole in cambio di un entrata mensile", racconta ad AsiaNews Parbati Budathoki, 19 anni, giovane ex-prostituta del distretto di Surkhet (Nepal settentrionale). "La maggior parte delle vittime - spiega - è usata dai propri padri e parenti come una fonte di guadagno". La ragazza è stata venduta dal padre a un bordello di Delhi (India) quando aveva solo 16 anni per 15mila rupie (200 euro). "A Delhi - dichiara - ricevevo fino a 25 clienti al giorno. Se non lavoravo i miei padroni mi picchiavano e per punirmi mi spegnevano addosso i mozziconi di sigaretta. Lo stesso trattamento era riservato alle altre giovani ragazze". Nel periodo di prigionia Parbati ha tentato quattro volte la fuga, ma sempre senza successo. La giovane si è salvata solo grazie all'aiuto di un cliente, che per aiutarla ha deciso di sposarla, liberandola dalla condizione di schiavitù.

Parbati confessa che insieme a lei vi erano altre sei giovani dello stesso villaggio. Molte ragazze una volta superati i 25-30 anni scelgono di entrare in affari e aprono un loro bordello. Ciò è drammatico perché spesso cercano prostitute proprio nei loro ex-villaggi di provenienza, contribuendo al traffico.  

Biswa Niranjan Pradhan, capo della polizia di Surkhet spiega che dopo il caso di Parbati le autorità hanno aperto un'indagine sulla vendita di giovani donne da parte dei familiari, arrestando Parshuram Budathoki Mizar, padre della ragazza e altri tre uomini. 

 

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