28/03/2012, 00.00
VATICANO - CUBA
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Oggi Fidel Castro incontrerà "con piacere" Benedetto XVI

L'annuncio è stato dato dallo stesso Lider Maximo su un sito governativo. Ieri Benedetto XVI, incontrando Raul Castro, gli ha chiesto che il Venerdì Santo venga dichiarato festa, per permettere ai cristiani di celebrare la Passione di Cristo. Nel '98, Giovanni Paolo II ottenne che il 25 dicembre, Natale, fosse considerato festa nazionale. Il pontefice ha anche fatto "richieste umanitarie", forse per i prigionieri politici. Il vicepresidente Murillo esclude qualunque "riforma politica".

L'Avana (AsiaNews) - Fidel Castro vedrà "con piacere" Benedetto XVI oggi all'Avana, nell'ultimo giorno della presenza del pontefice a Cuba. In un articolo firmato da lui e riportato sul sito ufficiale CubaDebate.cu, il "Lider Maximo" scrive: "Sarò lieto d'incontrare Sua Eccellenza Papa Benedetto XVI, come feci nel 1998 con Giovanni Paolo II: un uomo al quale il contatto con i bambini e con gli umili cittadini del popolo suscitava invariabilmente sentimenti di affetto". L'85enne ex presidente cubano, malato da vari anni, spiega di aver deciso di chiedere al papa "qualche minuti del suo tempo così oberato di impegni" dopo aver appreso dal ministro degli esteri Bruno Rodriguez che all'illustre ospite sarebbe "piaciuto un modesto e semplice colloquio".

L'attesa per un incontro fra Fidel Castro e Benedetto XVI ha dominato tutto il viaggio del papa. Molti si aspettavano che tale incontro sarebbe avvenuto ieri, quando il pontefice ha fatto visita a Raul Castro, fratello dell'ex dittatore, nel palazzo presidenziale. La visita era definita un incontro con "il presidente e i suoi familiari".

Nell'incontro con Raul Castro, durato 55 minuti, quasi il doppio di un normale incontro con i capi di Stato, il papa ha chiesto che il Venerdì Santo venga considerata una festa, per permettere ai cristiani di celebrare il giorno della Passione di Gesù. Il direttore della Sala stampa vaticana, p. Federico Lombardi, ha detto che il governo ci penserà. Nel 1998, alla venuta di Giovanni Paolo II, le autorità cubane decisero di fare del 25 dicembre, Natale, una festa civica.

Secondo p. Lombardi, il papa ha anche parlato di alcune "richieste umanitarie", forse riferendosi a questioni legate alla prigionia di molti dissidenti politici per i quali la Chiesa cubana ha spesso fatto da mediatrice per la loro liberazione.

All'inizio del suo viaggio, Benedetto XVI aveva detto che l'ideologia marxista "non risponde più alla realtà" e aveva assicurato che la Chiesa non è un partito politico, ma vuole aiutare "in spirito di dialogo" per dar vita ad una società più giusta".

Il papa, con molta gentilezza e con accenti spirituali, ha sempre suggerito dei passi per il cambiamento, basati sul rispetto dell'uomo, sulla sua libertà religiosa, sul lasciare spazio al contributo della fede cristiana nella società, sulla riconciliazione.

Ma Marino Murillo, vicepresidente e responsabile dell'economia nel governo, ha subito messo le mani avanti: "In Cuba non vi saranno riforme politiche".

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