22/07/2007, 00.00
VATICANO
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Papa: basta con le “inutili stragi”, Dio vuole la pace nel mondo

E’ cedendo alle tentazioni del Maligno che gli uomini si fanno la guerra. Dal Cadore, teatro di sanuinose battaglie della Prima guerra mondiale, Benedetto XVI lancia al mondo un appello a “perseguire con tenacia la via del diritto, a rifiutare con determinazione la corsa agli armamenti, a respingere la tentazione di affrontare nuove situazioni con vecchi sistemi”.
Lorenzago (AsiaNews) – “Mai più la guerra!”: dalle montagne del Cadore, un luogo nel quale la natura, bellissima, ha visto le stragi della Prima guerra mondiale, Benedetto XVI ha lanciato un al mondo un appello a seguire le vie della giustizia e del dialogo, evitando i conflitti. Le montagne intorno a Lorenzago, dove il Papa sta trascorrendo un periodo di riposo, portano ancora le tracce di troncee e camminamenti, costruiti dagli uomini di quella guerra. Proprio ricordando quella guerra e il coraggioso appello di Benedetto XV che nel 1917 chiese al mondo di fermare “l’inutile strage” il Papa ha dedicato al valore della pace le parole che ha pronunciato prima della recita dell’Angelus nella Piazza Calvi, di Lorenzago di Cadore.
 
Ad ascoltarlo, tra una folla festante di turisti e fedeli, anche il patriarca di Venezia, cardinale Angelo Scola, il vescovo di Hong Kong, cardinale Joseph Zen Ze-kiun, salito in Cadore con un gruppo di diaconi e le loro famiglie, il presidente della Conferenza episcopale Italiana, mons. Angelo Bagnasco, il vescovo di Belluno-Feltre, mons. Giuseppe Andrich, il vescovo di Treviso, mons. Andrea Bruno Mazzocato, Edoardo Luciani, fratello di Giovanni Paolo I - “grande amico anche mio”, ha detto di lui il Papa - e i rappresentanti delle associazioni laicali della diocesi di Belluno-Feltre, ai quali, dopo la recita dela preghiera mariana ha rivolto un saluto.
 
“In questi giorni di riposo che, grazie a Dio, sto trascorrendo qui in Cadore – ha detto il Papa - sento ancor più intensamente l’impatto doloroso delle notizie che mi pervengono circa gli scontri sanguinosi e gli episodi di violenza che si verificano in tante parti del mondo. Questo mi induce a riflettere ancora una volta sul dramma della libertà umana nel mondo. La bellezza della natura ci ricorda che siamo stati posti da Dio a ‘coltivare e custodire’ questo ‘giardino’ che è la Terra (cfr Gn 2,8-17). Se gli uomini vivessero in pace con Dio e tra di loro, la Terra assomiglierebbe veramente a un ‘paradiso’”.
 
“Il peccato purtroppo – ha proseguito Benedetto XVI - ha rovinato questo progetto divino, generando divisioni e facendo entrare nel mondo la morte. Avviene così che gli uomini cedono alle tentazioni del Maligno e si fanno guerra gli uni gli altri. La conseguenza è che, in questo stupendo ‘giardino’ che è il mondo, si aprono spazi di ‘inferno’. La guerra, con il suo strascico di lutti e di distruzioni, è da sempre giustamente considerata una calamità che contrasta con il progetto di Dio, il quale ha creato tutto per l’esistenza e, in particolare, vuole fare del genere umano una famiglia”.
Il Papa ha quindi ricordato che giusto 90 anni fa, il 1° agosto 1917, Benedetto XV chiedeva ai Paesi in guerra di porre fine a quell’immane conflitto che egli ebbe il coraggio di definire un’“inutile strage”. “Questa sua espressione – ha continuato il Papa - si è incisa nella storia. Essa si giustificava nella situazione concreta di quell’estate 1917, specialmente su questo fronte veneto. Ma quelle parole, ‘inutile strage’, contengono anche un valore più ampio, profetico, e si possono applicare a tanti altri conflitti che hanno stroncato innumerevoli vite umane. Proprio queste terre in cui ci troviamo, che di per se stesse parlano di pace e di armonia, sono state teatro della prima guerra mondiale, come ancora rievocano tante testimonianze ed alcuni commoventi canti degli Alpini. Sono vicende da non dimenticare! Bisogna fare tesoro delle esperienze negative che purtroppo i nostri padri hanno sofferto, per non ripeterle. La Nota del Papa Benedetto XV non si limitava a condannare la guerra; essa indicava, su un piano giuridico, le vie per costruire una pace equa e duratura: la forza morale del diritto, il disarmo bilanciato e controllato, l’arbitrato nelle controversie, la libertà dei mari, il reciproco condono delle spese belliche, la restituzione dei territori occupati ed eque trattative per dirimere le questioni”.
 
“La proposta della Santa Sede era orientata al futuro dell’Europa e del mondo, secondo un progetto cristiano nell’ispirazione, ma condivisibile da tutti perché fondato sul diritto delle genti. E’ la stessa impostazione che i Servi di Dio Paolo VI e Giovanni Paolo II hanno seguito nei loro memorabili discorsi all’Assemblea delle Nazioni Unite, ripetendo, a nome della Chiesa: ‘Mai più la guerra!’. Da questo luogo di pace, in cui anche più vivamente si avvertono come inaccettabili gli orrori delle ‘inutili stragi’, rinnovo – ha concluso il Papa - l’appello a perseguire con tenacia la via del diritto, a rifiutare con determinazione la corsa agli armamenti, a respingere più in generale la tentazione di affrontare nuove situazioni con vecchi sistemi”.
 
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