18/02/2020, 08.20
CINA
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Pechino arresta l’attivista per i diritti umani Xu Zhiyong

L’arresto è avvenuto durante un controllo sanitario per il coronavirus. Difensore dei diritti umani, Xu era ricercato da tempo. A inizio febbraio aveva pubblicato un atto di accusa a Xi Jinping per la sua gestione della crisi epidemica, per la guerra commerciale con gli Usa e le proteste a Hong Kong.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – L’attivista per i diritti umani Xu Zhiyong è stato arrestato sabato, 15 febbraio, a Guangzhou (Guandong) nel corso di un “controllo sanitario” per prevenire il diffondersi del coronavirus di Wuhan (Covid-19).

In fuga da tempo, dopo aver partecipato lo scorso dicembre a un incontro con attivisti democratici a Xiamen (Fujian), Xu è diventato uno dei più aperti critici del presidente Xi Jinping. In particolare, la sua accusa è che la stretta del governo sulla libertà di espressione abbia favorito la diffusione incontrollata dell’epidemia. Un caso emblematico in tal senso è quello di Li Wenliang, il dottore di Wuhan morto per curare il virus. Li era stato il primo a lanciare l’allerta, fatto che gli costò un fermo della polizia.

L’arresto di Xu è avvenuto a casa di suoi amici e simpatizzanti, alcuni dei quali sono stati prima fermati e poi rilasciati. Secondo Radio Free Asia, la polizia avrebbe usato un sistema di riconoscimento facciale per la sua cattura. Le modalità di intervento lasciano pensare che le autorità stiano sfruttando la lotta al coronavirus per reprimere il dissenso interno. Nel quadro della lotta all’epidemia polmonare il governo è ad esempio autorizzato a requisire le proprietà dei cittadini.

Già docente alla Beijing University, Xu è un avvocato per i diritti umani, fondatore del Movimento dei nuovi cittadini. Per le sue idee a difesa della democrazia, e per aver denunciato la corruzione di membri del Partito comunista, l'attivista è stato imprigionato nel gennaio 2014, scontando una pena di quattro anni.

Xu ha pubblicato a inizio febbraio un articolo sul web in cui chiede a Xi di dimettersi perché “incapace di gestire” non solo la crisi del coronavirus, ma anche la guerra dei dazi con gli Usa e le proteste pro-democrazia a Hong Kong. In un precedente messaggio aveva accusato il presidente cinese di aver dato vita a un “nuovo modello di totalitarismo”.

Un altro docente, Xu Zhangrun, professore di legge all’università Qinghua, è salito alla ribalta di recente per le sue critiche alla gestione della crisi epidemica da parte del governo. Per Xu, l’azione repressiva e tirannica delle autorità ha provocato ritardi nella risposta, portando cosi all’espandersi del Covid-19.

Un discorso di Xi datato 3 febbraio, e riportato da diversi media di stato, indica che lui fosse a conoscenza dell’epidemia già dai primi di gennaio, quando lanciò un’operazione per contrastarla.

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