25/03/2011, 00.00
CINA – GERMANIA – LIBIA
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Pechino si allinea con Berlino: “No all’intervento in Libia”

Nonostante i molti contrasti su temi come diritti umani e libertà religiosa, Cina e Germania si ritrovano alleati nella campagna contro le operazioni militari in Africa settentrionale. Il vescovo di Tripoli denuncia: “La guerra poteva essere evitata, le bombe hanno compromesso tutto”, e la Nato accetta il comando della no fly zone.
Pechino (AsiaNews) – La Cina si è allineata alla posizione della Germania per quanto riguarda l’intervento militare internazionale in Libia. Nonostante le due nazioni abbiano visioni profondamente diverse sulla questione dei diritti umani, della libertà religiosa e del commercio internazionale, Pechino e Berlino condividono le perplessità sull’azione decisa dalla comunità internazionale contro il regime di Muammar Gheddafi.

Secondo un comunicato apparso sul sito internet del ministero cinese degli Esteri, infatti, il ministro Yang Jiechi ha telefonato alla sua controparte tedesca Guido Westerwelle per “discutere della situazione libica”, sottolineando “la posizione e i principi cinesi” riguardo all’intervento. Pechino si è astenuta dal voto durante la riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che ha autorizzato la “coalizione dei volenterosi” a muoversi a livello militare.

Secondo il resoconto cinese, inoltre, Yang ha dichiarato a Westerwelle che la Cina “spera che la situazione in Libia torni il prima possibile pacifica e stabile. Vogliamo evitare un’escalation del conflitto armato, che produrrebbe un’ulteriore e più seria crisi umanitaria”. Il ministro ha poi sottolineato “la sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale del Paese”. Westerwelle sarà in Cina la prossima settimana e, in agenda, ci sono dei colloqui proprio sull’azione armata.

Sulla stessa posizione anche il vescovo di Tripoli, mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, che ha ribadito ieri che il conflitto armato “poteva essere evitato”. Secondo il presule, “qualche giorno prima che Sarkozy decidesse di bombardare, si erano aperti spiragli veri di mediazione. Ma le bombe hanno compromesso tutto”.

Nel frattempo sembra essersi chiarita la posizione internazionale sulla guida della missione “Alba dell’Odissea”. Il Segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen ha dichiarato infatti questa mattina che la Nato “accetta il comando delle operazioni tese a mantenere la no fly zone sulla Libia”, fino a oggi in mano agli Stati Uniti. Ma ha sottolineato che “altri aspetti dell’operazione rimarranno in mano all’attuale coalizione”.

La decisione è importante perché accoglie la posizione italiana (che non voleva un comando franco-britannico ), ma lascia troppi spiragli alle obiezioni di membri dell’Alleanza come Turchia e Germania, in totale disaccordo sulle finalità della missione e sulle modalità da mettere in campo per raggiungerli. 

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