03/06/2021, 13.33
CINA
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Rallenta l’economia cinese: politica dei tre figli in pericolo

Il settore dei servizi cresce a un ritmo inferiore. Incidono il calo della domanda dall’estero per la pandemia e l’aumento dell’inflazione. Previsioni negative per l’occupazione. China Labour Bulletin: guadagnano poco, i giovani cinesi non vogliono mettere su famiglia.

Pechino (AsiaNews) – L’economia cinese rallenta il suo recupero dalla pandemia da Covid-19. L’indice Caixin/Markit di maggio per i servizi è sceso a 55,1 punti dai 56,3 registrati in aprile. Sopra 50 segnala un’espansione del settore, in questo caso a un ritmo più basso rispetto al mese precedente. Il dato contrasta con quello pubblicato il primo giugno dall’Ufficio nazionale di statistica, secondo cui l’indice per l’attività del terziario è passato da 54,9 di aprile a 55,2 di maggio.

Gli analisti di Caixin osservano che lo scorso mese gli ordini nel comparto sono aumentati, come anche le assunzioni, ma in misura inferiore rispetto ad aprile. Il rallentamento sarebbe dovuto al calo della domanda dall’estero: le economie di molti Paesi sono ancora in difficoltà per gli effetti dell’emergenza sanitaria.

A pesare è poi l’inflazione, con il costo di materie prime, energia, personale e trasporti cresciuto in modo significativo a maggio. Le imprese hanno tentato di compensare le perdite alzando il prezzo di vendita dei propri servizi, ma gli aumenti non sono ancora in linea con quelli dei fattori di produzione.

L’indice ufficiale per l’occupazione nelle imprese manifatturiere è sceso di 0,7 punti in maggio, fermandosi a 48,9. Le previsioni sono dunque per un calo nei prossimi mesi. Nei servizi il dato è in leggero miglioramento (+0,2), ma sempre sotto la soglia di crescita di 50.

Con una situazione lavorativa in peggioramento, i piani del governo per fermare il previsto calo della popolazione rischiano di fallire sul nascere. La Cina fronteggia una vera e propria sfida demografica. Nel 2020 la popolazione ha superato gli 1,4 miliardi, ma rispetto al 2019 le nuove nascite sono scese del 18%: da 14,65 a 12 milioni.

Il 31 maggio il Politburo del Partito comunista cinese ha stabilito che ogni coppia potrà avere fino a tre figli. Come sottolineato dal China Labour Bulletin (Clb) di Hong Kong, molti lavoratori cinesi hanno risposto all’annuncio con “derisione e sarcasmo”. La maggior parte delle famiglie in Cina si trova di fronte a un costo crescente della vita e a intense pressioni lavorative, dovendo già spendere larga parte dei propri guadagni per la cura dei figli.

Il Clb fa notare che anche nella ricca provincia del Guangdong la crescita dei salari è ferma, e un numero sempre maggiore di lavoratori è privo di copertura sociale. Con scarse prospettive di avanzamento professionale, i giovani preferiscono ignorare la pressione sociale per mettere su famiglia.

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