18/10/2007, 00.00
PAKISTAN
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Scuse islamiche per l’attacco alla chiesa di Lahore

di Qaiser Felix
La violenta aggressione di una settimana fa causata da intolleranza e futili ragioni. La polizia si limita a “diffidare” i responsabili. Ora la comunità islamica ha chiesto scusa ai cristiani, ma si temono altre intolleranze. Su 10mila abitanti, vi sono sono 25 famiglie cristiane.

Lahore (AsiaNews) – I musulmani del villaggio di Gowindh nella zona di Hadyara, alla periferia di Lahore, si sono scusati con i cristiani per l’assalto del 10 ottobre alla Nuova chiesa apostolica. Lo ha detto ad AsiaNews Madeem Anthony della Commissione per i diritti umani del Pakistan, ente non governativo che difende i diritti di tutti e che ha inviato nella zona un gruppo per accertamenti.

Il 10 ottobre una folla inferocita ha attaccato la chiesa, percuotendo i presenti, devastandola e imbrattando le pareti con letame, arrampicandosi sul tetto per strappare i fili dell’altoparlante. Eccitati da alcuni imam proclamanti una “guerra contro gli infedeli”, centinaia di musulmani hanno marciato per il villaggio cantando slogan anticristiani. Nei giorni successivi i chierici hanno persino lanciato un "boicottaggio sociale" contro i cristiani e gli islamici si sono rifiutati di vender loro qualsiasi cosa: persino il mangime per il bestiame. Gli islamici dicono che era stato chiesto ai cristiani di non usare l’altoparlante della chiesa per le preghiere del mattino, poiché si sovrapponeva alla preghiera mattutina delle vicine moschee. Ma i cristiani hanno continuato a usarlo e questo ha causato l’ira dei musulmani.

Il 12 ottobre Athar Rasool, dirigente di polizia, ha organizzato un incontro tra rappresentanti delle due comunità, nel quale gli islamici hanno presentato scuse scritte ai cristiani. Le due parti hanno anche firmato un accordo per convivere in modo pacifico. Ma i cristiani dicono che le tensioni non sono finite e domenica 14 ottobre non hanno usato l’altoparlante “per evitare maggiori problemi”, mentre nelle moschee pregavano a voce spiegata per l’Eid (ultimo giorno del Ramadan).

La indagini hanno individuato Haji Yasin e Molvi Rasheed, due musulmani, tra i principali istigatori dell’assalto alla chiesa e delle successive minacce in moschea. La polizia li ha diffidati a non provocare altro odio o disordini. Non risultano prese altre iniziative, nonostante le violenze e i danni.

Gowindh ha circa 10mila abitanti tra cui 25 famiglie cristiane. Ci sono 8 moschee e questa sola chiesa, costruita prima della scissione tra India e Pakistan nel 1947.

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