10/02/2011, 00.00
PAKISTAN
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Shahbaz Bhatti: con o senza ministero, combatterò per le minoranze pakistane

di Jibran Khan
A rischio - causa debito pubblico - il Ministero per le minoranze, tenuto da un cattolico. Bhatti ricorda il contributo dei cristiani alla nascita della nazione. E avverte: lavoreremo per cancellare norme disumane e discriminatorie, come la blasfemia.
Islamabad (AsiaNews) – “Il mio impegno primario è servire l’umanità, con o senza un Ministero la mia lotta per la comunità cristiana e le minoranze continuerà”. È quanto dichiara ad AsiaNews Shahbaz Bhatti, Ministro federale per le minoranze, confermando la volontà di difendere i diritti dei più deboli, anche se il rimpasto di governo annunciato dal presidente Asif Ali Zardari e dal premier Yousaf Raza Gilani porterà alla cancellazione del dicastero. E aggiunge: “I cristiani pakistani sono sempre stati fedeli al Pakistan. Hanno versato il loro sangue per la nascita del Pakistan. E il Paese ha trovato posto nel mondo, grazie al voto decisivo dei leader cristiani del tempo”.
 
Il Ministero delle minoranze – prima volta nella storia del Pakistan – è stato creato il 3 novembre del 2008, per volontà dell’esecutivo guidato dal partito di maggioranza Pakistan People’s Party (Ppp). Bhatti, parlamentare cattolico, presidente di All Pakistan Minorities Alliance (APMA) e direttore esecutivo del Consiglio per i diritti umani, è stato il primo politico ad assumere l’incarico. In precedenza i problemi legati alle minoranze erano affidati ad un Ministro dello Stato, che operava sotto la guida di un Ministro federale.
 
In due anni di lavoro Bhatti ha voluto “sollevare la voce degli oppressi”; fra le conquiste ottenute dal dicastero vi sono la quota del 5% riservata alle minoranze negli uffici pubblici, la riapertura delle scuole missionarie a suo tempo sequestrate dal governo e alcune battaglie a tutela dei diritti dei più deboli. Tuttavia, il Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale hanno criticato l’esecutivo pakistano perché troppo macchinoso – è formato da 71 ministri, fra federali e statali – e costoso. Il numero va ridotto e vanno pure diminuiti i dicasteri, favorendo un risparmio nella spesa pubblica. E fra i primi posti a rischiare il “taglio” vi è proprio il Ministero per le minoranze, che diventerebbe parte del Ministero per gli affari religiosi.
 
Nonostante le difficoltà, le minacce di morte, gli ostacoli all’interno del suo stesso partito, Shahbaz Bhatti conferma ad AsiaNews l’intenzione di lottare “per l’abrogazione di tutte le leggi disumane e discriminatorie nei confronti delle minoranze pakistane”. Fra queste, il Ministro accenna alle leggi sulla blasfemia “usate come arma potenziale per ferire, soggiogare, terrorizzare ed esercitare pressioni”. “Ho ricevuto minacce di morte da gruppi estremisti” continua Bhatti, e il partito “non ha garantito la mia sicurezza” anche perché “pressato da movimenti fondamentalisti”.
 
Il Ministro vuole però ringraziare “quanti mi hanno sostenuto in questa battaglia” e assicura che continuerà “sia che rimarrò Ministro, o meno” a lavorare “secondo gli incarichi che mi verranno affidati dal partito”.
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