18/10/2010, 00.00
IRAN – SRI LANKA
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Studio iraniano: l’aborto aumenta il rischio di cancro al seno

La ricerca è stata confermata da altre analoghe in Sri Lanka e negli Stati Uniti. Le donne che hanno abortito in passato hanno il 242% di possibilità in più di contrarre il cancro al seno. Ogni gravidanza dopo il primo figlio riduce il rischio di cancro del 50%.

Theran (Asianews/ Agenzie) - Ricercatori iraniani hanno pubblicato i risultati di un nuovo studio, secondo cui le donne che abortiscono corrono un rischio del 193% maggiore della media di contrarre un cancro al seno. Lo studio segue la notizia secondo cui Komen for the Cure ha dato 7,5 milioni di dollari nel 2009 ad attività legate all’aborto nel sistema di Planned Parenthood. I risultati sono stati pubblicati nel numero del 3 aprile 2010 della rivista Medical Oncology, ma sono giunti alla pubblica attenzione solo ora.

Hajian-Tilaki K.O. and Kaveh-Ahangar T. dell’Università di Scienze Mediche di Babol hanno preso in esame 100 casi di donne a cui era stato appena diagnosticato un cancro al seno e li hanno comparati con duecento controlli di donne della stessa età. I ricercatori hanno scoperto che l’aborto innalza in maniera significativa i rischi di cancro. E anche una prima gravidanza  a età più avanzata aumenta il rischio di cancro al seno del 310 per cento.

Gli scienziati iraniana hanno confermato anche i risultati di altri studi, e cioè che un maggior numero di gravidanze reduce in maniera significativa il rischio di cancro. Il Food Consumer web, dando notizia dello studio, indica che un numero di gravidanze eguale o superiore a cinque ha ridotto il rischio di cancro al seno del 91%, rispetto a donne che non sono mai state incinte. Ogni gravidanza in più riduce il rischio di cancro del 50 per cento.

Lo studio iraniano è apparso appena prima di una ricerca condotta  da scienziati in Sri Lanka che hanno scoperto che le donne che hanno abortito in passato avevano il 242% di possibilità in più di contrarre il cancro al seno. Lo studio è stato pubblicato sul giornale di Cancer Epidemiology. L’aborto era il fattore più significativo nello studio sul rischio di cancro al seno, e i ricercatori hanno evidenziato anche che l’allattamento prolungato da parte della madre riduce in maniera notevole il rischio.

Malintha De Silva e suoi colleghi dell’University di Colombo hanno condotto la ricerca.

Insieme a quella iraniana e ad altre provenienti dagli Stati Uniti, dalla Cina e dalla Turchia, pubblicate negli ultimi diciotto mesi portano a una conclusione, e cioè che l’aborto innalza il rischio di cancro al seno. Nella ricerca statunitense, Louise Brinton, capo settore del National Cancer Institute, coautrice, ha ammesso che “l’aborto indotto e l’uso di contraccettivi orali sono associati un maggior rischio di cancro al seno”. Gli autori indicavano nel 40% il maggior rischio legato all’aborto.

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