08/07/2021, 08.44
UZBEKISTAN
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Taškent: approvata nuova legge sulla libertà religiosa

di Vladimir Rozanskij

Dovrebbe rafforzare le garanzie per i fedeli di tutti i credi. Facilitata la registrazione e la cessazione delle associazioni religiose. Il provvedimento ha un carattere molto “europeo”. L’Islam uzbeko ha ancora forti tratti fondamentalisti.

Mosca (AsiaNews) – Il presidente uzbeko Šavkat Mirziyoyev ha firmato ieri la nuova versione della legge “Sulla libertà di coscienza e le associazioni religiose”, che prevede un iter semplificato per la registrazione e la cessazione delle attività delle stesse. Il documento è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del Parlamento ed è già entrato in vigore.

Come spiega Interfax, il provvedimento si propone di rafforzare le garanzie di libertà di coscienza e confessione religiosa. Esso perfeziona i meccanismi giuridici che assicurano a ogni cittadino di professare liberamente il proprio credo religioso o di non professarne alcuno.

La nuova legge riduce della metà il numero di cittadini che devono radunarsi per dare vita a una comunità religiosa a livello locale, comprese le moschee e le chiese delle altre religioni (ora servono più di 50 persone.). È abolita la richiesta dei 100 fondatori anche per la creazione di un organo amministrativo centrale dell’associazione religiosa, e per gli istituti di formazione religiosa. La sospensione o la cessazione delle attività è delegata solo ai tribunali, togliendola agli organi addetti alla registrazione.

La normativa istituisce lo status professionale della formazione religiosa, che sarà proibito impartire al di fuori dell’istituto di studi dell’associazione religiosa. Viene anche tolto il divieto di apparire in luogo pubblico con gli abiti e i paramenti del proprio culto, che aveva suscitato diverse polemiche in passato.

La legge ha un carattere molto “europeo”. Dati diffusi dal Senato uzbeko rivelano che in essa hanno trovato spazio le raccomandazioni degli esperti di varie organizzazioni internazionali: fra loro la Commissione di Venezia del Consiglio d’Europa e l’Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti dell’uomo dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa.

Secondo il Comitato statale per gli affari religiosi di Taškent, in Uzbekistan il 94% della popolazione professa l’Islam, il 3,5% è costituito dagli ortodossi del patriarcato di Mosca, e i rimanenti appartengono ad altre confessioni religiose.

I cattolici sono circa 5mila, su una popolazione di 25 milioni di abitanti: sono organizzati in 5 parrocchie; di loro si prende cura l’amministrazione apostolica di rito romano dell’Uzbekistan. Esiste anche una piccola comunità di cattolici di rito bizantino, che dipende dall’apposita amministrazione apostolica per i greco-cattolici del Kazakistan e dell’Asia centrale. Il nunzio apostolico a Mosca è accreditato anche presso il governo di Taškent.

L’Islam uzbeko non è privo di tratti fondamentalisti. A fine giugno un gruppo di fedeli musulmani guidati dal rettore dell’Accademia islamica dell’Uzbekistan, Musaffar Kamilov, ha effettuato un’aggressiva “ispezione” nelle librerie del centro di Taškent: volevano controllare quanto i libri venduti corrispondessero all’ideologia della religione islamica. Kamilov, che è vice-presidente del Comitato per gli affari religiosi del governo, era accompagnato da altre autorità islamiche, come il collaboratore del Centro per la civiltà musulmana Abror Abduazimov e l’ex imam-khatib della moschea di Tašlaksk (provincia di Fergana), Šukryllo Egamberdiev.

Gli esponenti islamici hanno denunciato alcuni libri come “in contraddizione con la nostra fede”. Secondo loro, “alcuni volumi presentano le tesi degli orientalisti, mentre essi devono in primo luogo corrispondere alle nostre convinzioni religiose, quindi alla morale, alle tradizioni e ai costumi del nostro popolo”. Tra i libri “estranei” all’islam uzbeko spiccano quelli che trattano di pittori occidentali, come Leonardo da Vinci e Rembrandt, insieme a diversi altri che per gli ispettori “andrebbero bloccati alla frontiera”.

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