31/03/2021, 09.06
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Tedros: nuove indagini per escludere l'origine del Covid dal laboratorio di Wuhan

Pubblicato il rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità sull’origine della pandemia. La trasmissione da un animale all’uomo rimane l’ipotesi più probabile. Il capo dell’Oms rivela che i cinesi non hanno fornito tutti i dati. Governo Usa: Pechino deve garantire pieno accesso agli investigatori.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Servono nuove indagini per escludere che la pandemia da Covid-19 si sia diffusa da un laboratorio di Wuhan (Hubei), dove il morbo è apparso la prima volta alla fine del 2019. Lo ha dichiarato ieri Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), presentando i risultati dell’indagine condotta in Cina da un team investigativo dell’Oms, chiamato a scoprire l’origine del coronavirus.

Tedros ha ribadito quanto affermato in via preliminare dal gruppo di esperti in gennaio: che l’ipotesi più probabile è quella della trasmissione del morbo da una specie “intermedia” (un pipistrello) all’uomo. Secondo l’organizzazione è molto improbabile che il virus si sia propagato a causa di un incidente nell’Istituto di virologia di Wuhan; per fugare ogni dubbio è necessario però che una squadra di specialisti approfondisca lo studio.

Il capo dell’Oms ha precisato che tutte le opzioni rimangono sul tavolo. Egli ha sottolineato che gli investigatori non hanno avuto accesso a tutti i dati grezzi. Per le nuove indagini, Tedros ha chiesto a Pechino di condividere in modo più completo e tempestivo le informazioni richieste.

Il regime cinese ha sempre escluso la teoria della “fuga dal laboratorio”. Media statali cinesi hanno avanzato l’ipotesi che il Covid sia arrivato a Wuhan attraverso cibo surgelato importato dall’estero.

Analisti fanno notare il tono diverso usato da Tedros nei confronti del governo cinese. Sin dallo scoppio della pandemia tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020, l’Oms è stata spesso accusata di coprire la Cina, colpevole secondo molti Paesi di aver mentito sul diffondersi del coronavirus. L’ex presidente Usa Donald Trump ha dato al direttore dell’Oms del  “ pupazzo” nelle mani di Pechino. Egli avrebbe collaborato con le autorità cinesi nel coprire e ritardare la dichiarazione sulla trasmissibilità da uomo a uomo del virus e sulla dichiarazione di emergenza mondiale, accettando che i propri esperti non andassero a Wuhan all’inizio della crisi sanitaria.

In risposta al rapporto dell’Oms, Washington e altri 13 governi (inclusi quelli di Australia, Giappone, Corea del Sud e Israele) hanno espresso preoccupazione per i risultati presentati. Essi chiedono alla Cina di garantire pieno accesso agli investigatori. Fin dall’inizio diversi osservatori hanno messo in dubbio l’efficacia della missione a Wuhan: il gruppo di esperti ha dovuto seguire un programma di visite stabilito dal governo cinese, senza avere accesso completo ai dati originali e senza poter comunicare liberamente fra di loro e con i giornalisti.

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