19/09/2022, 10.55
BANGLADESH - MYANMAR
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Un morto e 5 feriti negli scontri al confine con il Myanmar. Dhaka: 'Niente più profughi'

di Sumon Corraya

Nei giorni scorsi un colpo di mortaio è esploso all'interno dei confini del Bangladesh uccidendo un ragazzo di 17 anni. L'ambasciatore birmano è stato convocato per la quarta volta in meno di un mese. Secondo gli esperti la giunta golpista vuole conivolgere Dhaka nella lotta contro i ribelli.

Dhaka (AsiaNews) – Un colpo di mortaio proveniente dal Myanmar ha ucciso un ragazzo Rohingya di 17 anni e ne ha feriti altri cinque. L’esplosione è avvenuta ai margini del campo profughi di Cox’s Bazar, vicino al confine tra le città di Tombru (in Myanmar) e Bandarban (in Bangladesh). È l’ennesimo episodio di violenza della guerra civile birmana che sfora in Bangladesh dopo che da quasi due mesi sono ricominciati i combattimenti tra la giunta golpista birmana e l’Arakan Army, la milizia etnica locale dello Stato Rakhine. Le due parti avevano firmato una tregua nel novembre 2020, ma la guerra civile scoppiata a seguito del colpo di Stato dell’esercito birmano nel febbraio 2021 si è diffusa in tutte le regioni del Myanmar.

Il governo del Bangladesh ha escluso lo schieramento di truppe al confine, ma ha dato istruzioni alla Guardia di frontiera e alla Guardia costiera di reclutare nuovo personale se necessario. Il ministro dell'Interno, Asaduzzaman Khan, ha dichiarato che il Bangladesh non vuole la guerra: "I nostri sforzi continueranno per trovare una soluzione pacifica. Se dovessero fallire, ci rivolgeremo alle Nazioni Unite".

Il 14 settembre la premier del Bangladesh, Sheikh Hasina, aveva affermato che il suo Paese aveva fornito finora rifugio ai Rohingya per motivi umanitari, ma questi ora stavano diventando un "peso". Il campo profughi di Cox’s Bazar ospita già oltre un milione di rifugiati, per lo più arrivati dopo le persecuzioni dell’esercito birmano verso i Rohingya (minoranza etnica musulmana del Myanmar) nel 2017. Nelle ultime settimane centinaia di persone si sono ammassate al confine in attesa di poter varcare il fiume Naf per arrivare in Bangladesh. Secondo i dati delle Guardie di frontiera, da gennaio a luglio di quest’anno le Forze di sicurezza del Bangladesh hanno respinto 480 profughi.

L’ambasciatore del Myanmar, Aung Kyaw Moe, ieri è stato convocato per la quarta volta in meno di un mese dal ministero degli Affari esteri del Bangladesh. Il diplomatico sostiene che ad aver sparato i colpi di mortaio siano stati i ribelli dell’Arakan Army che vogliono destabilizzare le relazioni bilaterali.

Secondo il presidente dell’Institute of Peace and Security Studies, il maggiore generale Muniruzzaman, il conflitto birmano diventerà a bassa intensità dopo aver superato le tensioni al confine. Non solo i combattimenti tra l’Arakan Army e l’esercito birmano hanno avuto ricadute sui territori del Bangladesh, ma ci sono state, nei mesi scorsi, anche violazioni dello spazio aereo. Secondo l’esperto sembra che la giunta golpista voglia coinvolgere il Bangladesh negli scontri contro l’Arakan Army.

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