02/02/2012, 00.00
NEPAL
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Un triciclo per ridare speranza a migliaia di disabili nepalesi emarginati dalla società

Bruce Burk, missionario protestante statunitense in Nepal, ha progettato un mezzo che consente ai malati di handicap di muoversi sulle strade dissestate di Dharan, metropoli nell’est del Paese. Il triciclo costa solo 20 dollari e ha permesso a centinaia di persone di uscire di casa e trovare un lavoro. In Nepal i disabili sono oltre 300mila.
Dharan (AsiaNews/ Agenzie) – Strade dissestate, traffico e poca attenzione da parte delle autorità sanitarie rendono impossibile la vita di oltre 300mila disabili nepalesi, che spesso sono costretti a vivere in casa senza poter lavorare e aiutare le proprie famiglie. Per ridare una speranza alle centinaia di disabili di Dharan (principale città del Nepal orientale), Bruce Burk, missionario protestante statunitense, e sua moglie Sherry hanno iniziato a fabbricare un triciclo a mano pensato per coloro che hanno perso l’uso delle gambe (v. video).

Burk e sua moglie sono giunti in Nepal alcuni anni fa come volontari del Baptist Global Response (Bgr), organizzazione della comunità battista statunitense che finanzia programmi di sviluppo per le persone bisognose in diversi Paesi del mondo, soprattutto in Asia e Africa.

“Quando sono arrivato ad Dharan – racconta Burk – sono rimasto colpito dalle pessime condizioni di vita dei disabili, che nonostante le carrozzine non riuscivano ad uscire di casa a causa del grande traffico cittadino e delle strade non asfaltate”. Con l’aiuto di alcuni amici nepalesi, l’uomo ha iniziato a progettare un triciclo prendendo spunto dai risciò utilizzati per trasportare i turisti. A differenza delle carrozzine, il mezzo progettato da Burk ha ruote alte, un pianale su cui appoggiare borse e oggetti e si muove con due manovelle posizionate davanti al conducente. Tale struttura consente ai disabili di percorrere in autonomia anche notevoli distanze, dando loro la possibilità di lavorare o di portare i figli a scuola.

Il successo dell’iniziativa ha spinto il Bgr a finanziare Burk e sua moglie, che circa un anno fa hanno aperto un laboratorio per costruire e vendere i tricicli. Il negozio si chiama Hope Haven ed è ormai famoso in tutta la città. Ogni mezzo costa circa 200 dollari, ma grazie ai soldi dell’organizzazione il prezzo è di circa 20 dollari.

Burk spiega che per la maggior parte dei portatori di handicap il problema è guadagnarsi da vivere. La cultura indù considera i portatori di handicap un segno di sfortuna e spesso li emargina costringendoli a una vita di solitudine. Per sfatare questo mito, nell’officina lavorano solo persone disabili. Esse sono diventate una testimonianza per le persone che entrano nel negozio. “Non ho assunto queste persone solo per fabbricare tricicli – afferma – ma per dar loro la possibilità di ricostruire la propria umanità”. “Quando ho aperto - continua – ho assunto tre ragazzi sordi, due poliomielitici e due giovani con handicap. Nessuno di essi era pratico di saldature, progettazione e manifattura di oggetti. La fiducia acquisita grazie al lavoro ha permesso ad alcuni di scegliere altri tipi di mansioni”. Egli racconta che di recente uno dei due ragazzi sordi ha aperto un’officina in un’altra zona della città. Gli altri giovani lavoratori hanno invece assunto la guida dell’intera officina.
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