03/03/2005, 00.00
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Vescovo di Baghdad: I cristiani affollano le chiese e non lasciano più l'Iraq

Si profila alleanza curdi-sciiti nella nuova Assemblea nazionale che si aprirà settimana prossima.

Baghdad (AsiaNews/ACN) – "I cristiani iracheni tornano nelle chiese per assistere alla messa e non hanno più paura". È la fotografia della minoranza cristiana in Iraq dalla voce di mons. Andraos Abouna, vescovo ausiliare dei caldei di Baghdad e responsabile della chiesa dell'Assunzione a Mansour, nella zona occidentale della capitale.

Mons. Abouna racconta segnali positivi per la presenza cristiana in Iraq: "Ci sono sempre meno cristiani che cercano asilo in altri paesi". Uno dei segni che testimoniavano l'esodo dei cristiani era la richiesta del certificato di battesimo per andare all'estero e potersi sposare. "Anzi, molte famiglie stanno tornando a Baghdad dalla Siria" continua il vescovo "e penso che molte di più torneranno nel futuro".

Il vescovo di Baghdad afferma che dalle elezioni del 30 gennaio c'è stato un notevole miglioramento nella vita della capitale: "La speranza sta crescendo a Baghdad e la sicurezza migliora; l'esercito iracheno controlla la città e ogni giorno cattura un numero sempre maggiore di terroristi". Le elezioni hanno reso orgogliosi gli iracheni – racconta mons. Abouna – che l'Iraq "è il primo paese mediorientale che ha democrazia".

Intanto nei giorni scorsi si sono tenuti gli incontri fra Ibrahim al-Jafari, il rappresentante sciita candidato alla guida del prossimo governo provvisorio, e i leader curdi Massoud Barzani e Jalal Talabani. Al-Jafari e i due curdi hanno concordato di tenere distinte le questioni della formazione del nuovo governo e l'assegnazione delle più cariche politiche (Talabani dovrebbe diventare presidente) dalla possibilità che la zona autonoma curda comprenda anche la città di Kirkuk, importante centro petrolifero. Tale questione verrà affrontata nell'assemblea nazionale, che aprirà i battenti la prossima settimana. (LF)

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