29/07/2022, 11.49
CINA
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Xi Jinping presenta la sua ‘strategia’ per i prossimi cinque anni

Segno che si sarebbe assicurato il terzo mandato al potere. Chiede attenzione per gli squilibri economici nel Paese. Possibile il ritorno a una economia più centralizzata. Non si esclude ancora un accordo con l’ala pro-mercato di Li Keqiang. Secondo il noto attivista Wei Jingsheng, con o senza Xi il Partito comunista si frantumerà.

Pechino (AsiaNews) – Xi Jinping ha presentato la sua “strategia” politica per i prossimi cinque anni, necessaria per costruire un “moderno Paese socialista”. Secondo diversi osservatori, si tratta di una ulteriore conferma che il presidente cinese è sicuro di assicurarsi un terzo mandato al potere, che sarebbe senza precedenti dopo l’era di Mao Zedong e quella di Deng Xiaoping.

Come riporta la statale Xinhua, Xi ha delineato il suo piano quinquennale durante un simposio che si è tenuto nella capitale il 26 e il 27 luglio. L’incontro di alto livello può essere considerato come un prologo del 20° Congresso del Partito comunista cinese, che si terrà in autunno. Vi hanno partecipato tutti i membri del Comitato permanente del Politburo – compreso il premier Li Keqiang – e il vice presidente Wang Qishan.

Nel suo intervento rivolto a dirigenti di alto livello delle amministrazioni centrali e provinciali, il leader cinese ha detto che le autorità devono affrontare il problema dello sviluppo “insufficiente e squilbri” nel Paese. Analisti osservano che il richiamo, di sapore marxista, potrebbe indicare la volontà di Xi di tornare a una economia più centralizzata a discapito delle aperture di mercato degli ultimi 40 anni.

Senza nominarli, Xi sembra riproporre suoi celebri slogan come la “prosperità comune”, la “doppia circolazione interna ed esterna” o la “autosufficienza” economica. Per i critici sono proprio questi orientamenti del presidente che hanno determinato i fallimenti economici del Paese nell’ultimo anno.

Nel suo discorso di apertura alla sessione di studio, Li ha detto che funzionari e dirigenti devono studiare il pensiero di Xi e seguirne i principi guida. Sembra un ulteriore segno che il presidente cinese ha campo libero per rimanere al potere. Le parole del premier non escludono però che egli abbia trovato un accordo con Xi sui futuri equilibri di potere all’interno del Partito e del governo, con un ruolo importante riconosciuto alla fazione della Gioventù comunista – capeggiata proprio da Li.

È da ricordare che negli ultimi mesi Xi ha dovuto concedere più spazio a Li per rimettere a posto l’economia, colpita in modo duro dagli effetti della pandemia e della guerra in Ucraina e dalle politiche centraliste del presidente.

In una riflessione su Radio Free Asia, il “padre della democrazia” in Cina Wei Jingsheng, ora esule negli Stati Uniti, sostiene che la riconferma di Xi non è ancora così scontata. Il fatto che i media di regime dedichino poco spazio alla vicenda – dice Wei – suggerisce che nel Partito è in corso una lotta intestina.

Secondo Wei, che Xi mantenga il potere o meno, gli scontri interni frantumeranno il Partito, decretandone la fine.

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