Gesuita indiano: Narendra Modi “il violento”, falso asso nella manica del partito indù
di Nirmala Carvalho
Su indicazione del Bharatiya Janata Party (Bjp) il chief minister del Gujarat dirigerà la campagna elettorale per il voto generale del 2014. Per p. Cedric Prakash i quadri del partito vogliono assicurarsi i voti dei fondamentalisti indù, sostenitori di Modi. La scelta divide lo stesso Bjp: LK Advani, tra i padri fondatori, si dimette.

Mumbai (AsiaNews) - "Narendra Modi è un uomo controverso, violento e autoritario, che distruggerà il suo stesso partito, il Bharatiya Janata Party (Bjp)". P. Cedric Prakash sj, direttore del centro per i diritti umani, la giustizia e la pace Prashant, commenta così la nomina di Modi, chief minister del Gujarat, a direttore della campagna elettorale del Bjp in vista delle elezioni generali 2014. Una scelta che divide lo stesso partito ultranazionalista indù: oggi LK Advani, storico leader del Bjp, si è dimesso da tutte le cariche, in aperta polemica con questa decisione.

La nomina del chief minister del Gujarat era prevedibile, spiega il gesuita, perché "senza un'agenda politica costruttiva, il Bjp non aveva altra scelta che ricorrere al suo esponente più in vista, forte dell'appoggio pieno della Rashtriya Sawayamsevak Sangh (Rss)". La Rss è uno dei gruppi ultranazionalisti indù più violenti e attivi nel Paese, responsabile di numerosi attacchi contro le minoranze etniche e religiose dell'India.

Modi è accusato di aver cospirato nei massacri del 2002 tra indù e musulmani, dei quali è sempre stato ritenuto responsabile e indagato. E per i quali non ha mai chiesto scusa alle vittime. Le riforme economiche da lui attuate hanno reso il Gujarat uno degli Stati più ricchi del Paese e gli sono valse la rielezione a chief minister per tre volte consecutive, anche se in molti dentro e fuori dell'India - gli Stati Uniti negano a Modi il visto da anni - continuano a denunciare il suo coinvolgimento nelle stragi e le condizioni in cui vivono le minoranze dello Stato.

La cattiva fama di Modi, nota p. Prakash, "impedisce ancora al Bjp di nominarlo in aperto come suo candidato ufficiale per le elezioni del nuovo primo ministro. Sul lungo periodo, questa mossa recherà danni allo stesso partito, perché il popolo indiano conosce la verità e vuole qualcosa di meglio".

L'annuncio delle dimissioni di Advani, tra i padri fondatori del Bjp, dimostra quanto è controversa la figura di Modi. "Da diverso tempo - ha scritto in una lettera l'anziano leader - trovo difficile riconciliarmi con l'attuale corso del partito e con la direzione che sta prendendo. La maggior parte dei nostri leader sono ormai preoccupati solo dei loro interessi personali".

Advani ha iniziato la sua carriera politica nella Rss, per poi approdare negli anni a posizioni più moderate. Nel 2009 ha anche compiuto un pellegrinaggio al santuario mariano di Bandra (Mumbai).