Cresce la cooperazione commerciale fra Iran e Ue: +43% nel primo semestre 2016

Secondo i dati di Eurostat, il volume dei commerci fra Teheran e Bruxelles hanno raggiunto quota 5,107 miliardi di euro. Le esportazioni dai Paesi dell’Unione in Iran sono cresciute del 13% e hanno raggiunto i 3,565 miliardi. Fra i Paesi Ue in prima fila nei commerci con l’Iran vi sono Grecia, Francia e Spagna.


Teheran (AsiaNews) - Nella prima metà del 2016 si è registrata una crescita su base annua del 43% nei rapporti commerciali fra Iran e Unione europea. Un balzo in avanti enorme, confermato dai dati ufficiali diffusi nei giorni scorsi dall’ente Ue di statistica Eurostat. A favorire il saldo positivo, la rimozione delle sanzioni economiche a Teheran, all’indomani dell’accordo sul nucleare firmato a luglio 2015 ed entrato in vigore a gennaio.

Fra le altre ragioni che hanno portato all’impennata nella bilancia commerciale la crescente richiesta dei Paesi Ue di greggio proveniente dalla Repubblica islamica.

Tra gennaio e giugno 2016 il volume totale dei commerci fra Iran e Ue ha raggiunto quota 5, 107 miliardi di euro, con una crescita del 43% rispetto ai 3,563 dei primi sei mesi dell’anno precedente.

Secondo i dati forniti da Eurostat, nel primo semestre 2016 le esportazioni dai Paesi dell’Unione in Iran sono cresciute del 13% e hanno raggiungo i 3,565 miliardi di euro; nello stesso periodo del 2015 il volume di scambi si era fermato a quota 3,154 miliardi.

A fine maggio erano già emersi segnali positivi nelle relazioni commerciali fra Teheran e Bruxelles, con il dato relativo alle esportazioni Ue che toccava quota 1,602 miliardi di euro nei primi tre mesi dell’anno in corso. Una crescita del 16% rispetto agli 1,374 miliardi dello stesso periodo del 2015.

Al contempo, le importazioni nell’Unione europea di beni al consumo provenienti dalla Repubblica islamica era cresciuto del 52%, assestando a quota 396 milioni di euro (260 milioni nel 2015).

A metà aprile Iran e Unione europea hanno diffuso un comunicato congiunto a Teheran, in cui si delineava una road map per la cooperazione economica e commerciale fra le due realtà. Un documento rilanciato dal ministro iraniano degli Esteri Mohammad Javad Zarif e dal capo della diplomazia europea Federica Mogherini, in visita in Iran assieme ad altri sette commissari Ue.

Fra i Paesi Ue che hanno registrato la crescita maggiore nei commerci con l’Iran vi sono la Grecia, la Francia e la Spagna con un aumenti rispettivamente di 108, 60 e 9 volte rispetto al passato.

Per il futuro i vertici della diplomazia di Teheran e Bruxelles hanno stabilito di rafforzare le relazioni economiche e commerciali, fondandole sul rispetti reciproco e gli interessi comuni. L’obiettivo è quello di sviluppare un programma più ampio e completo di cooperazione bilaterale.

Dopo anni di embargo, l’Iran ha ottenuto un parziale alleggerimento delle sanzioni economiche dell’Occidente, in cambio dell’accordo sul controverso programma atomico [per usi civili secondo Teheran, per produrre la bomba secondo altri Paesi - fra cui Israele]. Tuttavia, gli Stati Uniti hanno mantenuto in vigore tutta una serie di sanzioni per il programma missilistico di Teheran, oltre che per il sostegno [armato] a movimenti sciiti in Medio oriente.

Di recente Washington ha ribadito il blocco sull’uso del dollaro nelle transazioni bancarie, fermando i nuovi contratti economici stabiliti dopo l’accordo sul nucleare. Una decisione che ha influito anche sulla politica europea, in particolare nel settore bancario, e che non avrebbe impresso davvero quel cambio di rotta necessario per rilanciare la produzione interna iraniana e il commercio estero, piagati da anni di embargo durissimo. 

Ostacoli che, di fatto, favoriscono la fazione fondamentalista interna in Iran e mettono in crisi il programma di riforme del presidente moderato Hassan Rouhani.