Shaanxi: bambina di 12 anni vende i suoi capelli per comprare uno smartphone e contattare la madre migrante

La piccola He Jingling è una dei 61 milioni di bambini “lasciati indietro” dai genitori, che vanno nelle città a lavorare. I nonni riescono a guadagnare 921 euro all’anno. Almeno 40 milioni di bambini segnati dalla “relativa povertà”. Xi Jinping ha promesso di debellarla entro il 2020.


Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) – He Jingling, 12 anni, è diventata un’eroina dopo la televisione del Jiangsu ha raccontato la sua storia. La bambina ha venduto i suoi capelli per comprare uno smartphone e poter contattare la madre, una migrante che lavora nelle grandi città.

“I miei capelli – racconta la bambina alla televisione – erano lunghi fino alla vita. Questo è stato il più grande ricavo con cui ho contribuito per la mia famiglia”.

La bambina ha venduto i suoi capelli per 300 yuan (circa 40 euro) per comprare il telefonino e poter vedere sua madre via video.

“Mia mamma è molto lontana. E non ha molti soldi da spendere in telefonate, così non possiamo parlare molto al telefono”. “Non potevo vedere la sua faccia durante le chiamate e così era meglio non chiamare”.

La mamma di He Jingling, dopo il divorzio, ha cercato lavoro emigrando; la piccola sta con i nonni nelle campagne dello Shaanxi. Essi vivono con un piccolo allevamento di polli e un fazzoletto di terra dove coltivano erbe medicinali. Tutti insieme, i ricavi dal lavoro si aggirano sui 7mila yuan all’anno (circa 921 euro).

Secondo il governo, vi sono in Cina almeno 61 milioni di bambini “lasciati indietro” dai genitori che emigrano per motivi di lavoro.

Uno studio dell’Università Normale di Pechino afferma che circa 40 milioni di bambini (il 16,7% di tutti i bambini cinesi) vivono nella stessa situazione di He Jingling, nella “relativa povertà”.

La “relativa povertà” nelle zone rurali è definita quando il reddito annuale di una famiglia è minore di 4213 yuan a persona (550 euro); in città, quando è meno di 9659 yuan (1270 euro).

Il presidente Xi Jinping ha promesso che sradicherà la povertà nelle campagne entro il 2020.