Teheran, 35 donne trattenute per aver sfidato il tabù degli stadi

L’appello i giorni precedenti per la mobilitazione e per attirare l’attenzione del presidente della Fifa. Continua la protesta delle donne contro la rigida morale del Paese.


Teheran (AsiaNews/Agenzie) – Sono 35 le donne ad essere state trattenute per aver sfidato il divieto che dal 1979 impedisce alle iraniane di entrare negli stadi. Lo riportano fonti ufficiali che precisano che le tifose non sono state arrestate, ma trasferite in un “luogo appropriato” fino al loro rilascio alla fine della partita.

Il 28 febbraio, le donne non erano allo stadio per le squadre di Teheran – Esteqlal contro Persepolis – ma per l’ospite: il presidente della Fifa Gianni Infantino, spettatore al fianco di Masoud Soltanifar, ministro dello Sport. L’ambizione delle tifose era attirare l’attenzione di Infantino, come testimoniato da alcuni appelli apparsi sui social media. In prima linea un’attivista per i diritti delle donne, Masih Alinejad, che il giorno prima ha incoraggiato le donne ad andare allo stadio proprio per la presenza del presidente della Fifa.

La delicatezza dell’argomento è risultata evidente durante un’intervista in diretta televisiva, in cui il giornalista ha chiesto al ministro quando il divieto verrà rimosso: il sonoro è stato spento e l’intervista bruscamente interrotta.

Negli ultimi mesi, la protesta delle donne iraniane ha avuto un nuovo slancio e sono aumentati i tentavi di sfidare i tabù imposti dal rigido codice morale della Repubblica islamica. Il presidente Hussein Rouhani ha più volte sostenuto la necessità di ascoltare la voce e le critiche del popolo.