Shanghai, studenti dell’università Fudan rivendicano libertà di pensiero
di Wang Zhicheng

Manifestazione di 20 minuti contro il nuovo statuto dell’università che sottomette gli studi al Partito comunista cinese e alla leadership di Xi Jinping. Cancellato il riferimento alla “libertà di pensiero” e alla “indipendenza accademica”. Almeno 26 istituti di studi superiori hanno ricevuto l’ordine del ministero dell’educazione di attuare la revisione. Tutti gli istituti, i corpi accademici e gli studenti sono sotto il controllo del Comitato del Partito comunista cinese.


Shanghai (AsiaNews) – Alcune decine di studenti dell’università Fudan a Shanghai hanno eseguito canti in una flash-mob difendendo la “libertà di pensiero” e “l’organizzazione democratica” (v. foto). La dimostrazione voleva criticare i cambi avvenuti nello statuto dell’università, che è stato rivisto per affermare negli studi la supremazia e la guida del Partito comunista cinese.

La flash-mob è durata circa 20 minuti e si è tenuta ieri nella caffetteria del Guanghua, uno degli edifici dell’università. I giovani hanno cantato l’inno dell’organismo di studi superiori senza gridare alcuno slogan e senza esporre striscioni o cartelli. Dopo un po’ di tempo sono stati dispersi, ma il video della loro rappresentazione si è diffuso fra milioni di internauti, prima di essere censurato.

Lo statuto della Fudan ora insiste che gli studi devono essere sotto il patrocinio del “Partito comunista cinese e sotto la guida del marxismo e del socialismo”; devono sostenere la leadership del Partito, mettere in pratica “le indicazioni del partito, i suoi principi e la sua politica”. Più precisamente, la nuova versione esige che gli studi “armino gli spiriti di professori e studenti con il pensiero di Xi Jinping sul socialismo con caratteristiche cinesi nella nuova era”.

Le virtù tipiche del mondo accademico – integrità, servizio, sacrificio, unità – sono state sostituite da un generico appello al “contributo patriottico” ed è stata cancellato il riferimento alla “libertà di pensiero” e alla “indipendenza accademica”.

Lo statuto originale consegnava la gestione della Fudan nelle mani di “insegnanti e studenti” in una “organizzazione democratica”; la nuova versione conferisce la responsabilità al “Comitato del Partito comunista cinese dell’università Fudan” e al suo “cancelliere”.

Già due giorni fa, all’annuncio del ministero dell’educazione di voler modificare lo statuto dell’università, vi erano stati molti dibattiti sui social media, prima che la censura bloccasse tutto.

Il cambiamento dello statuto è stato richiesto anche ad altre università, fra cui quella di Nanchino e la Normale dello Shaanxi.

La Fudan è la prima università ad aver cambiato lo statuto. Almeno 26 istituti di studi superiori hanno ricevuto l’ordine del ministero dell’educazione di attuare la revisione.

Negli ultimi anni, il controllo ideologico delle università è cresciuto in modo enorme. Tutti gli istituti, i corpi accademici e gli studenti sono sotto il controllo del Comitato del Partito comunista cinese. Particolare attenzione viene posta nel controllare possibili attività religiose in università.