Vescovo di Tripoli: La Nato bombarda una chiesa copta. Vittime fra i civili
Questa notte le bombe hanno danneggiato una chiesa copta situata vicino a una caserma. Migranti cattolici filippini testimonianza di carità fra il popolo libico colpito dalla guerra.
Tripoli (AsiaNews) – “La Nato ha intensificato i bombardamenti e continua a fare vittime. I missili stanno cadendo ovunque e purtroppo non colpiscono solo zone militari, ma anche civili. La gente a Tripoli soffre, anche se nessuno ne parla”. È quanto afferma ad AsiaNews mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, Vicario apostolico di Tripoli. Il prelato afferma che i bombardamenti di questa notte hanno danneggiato diversi edifici, fra cui una chiesa copta situata a poche centinaia di metri da una caserma militare.

Secondo il governo libico, l’operazione Nato contro Gheddafi ha fatto oltre 700 morti e più di 4mila feriti, ma a tutt’oggi i funzionari del regime non permettono la verifica di tali informazioni.  Mons. Martinelli spiega che nella città manca il carburante e la popolazione ha paura di uscire di casa; i danni psicologici si aggiungono a quelli materiali provocati dai bombardamenti. 

Il prelato sottolinea la presenza attiva degli oltre 3mila migranti cattolici filippini, impiegati in diversi ospedali della città e del Paese, che partecipano tutte le settimane alla messa in cattedrale nonostante i bombardamenti. Per il prelato essi “rappresentano il fulcro della comunità cattolica locale e sono una testimonianza di carità e servizio per il popolo libico che soffre”.

Intanto, la Nato ha annunciato oggi l’estensione della missione in Libia di altri 90 giorni. “Questa decisione è un chiaro messaggio al regime di Gheddafi”, ha affermato Anders Fogh Rasmussen, Segretario generale della Nato. Sottolineando il carattere umanitario della missione il generale ha lanciato un appello a tutto il popolo libico: “Noi resteremo uniti e vi garantiamo che il giorno in cui potrete plasmare il vostro futuro si sta avvicinando”.

Lo scorso 30 maggio, il prof. Angelo Del Boca ha sottolineato ad AsiaNews  la durata anomala di questa guerra. Secondo lo storico “gli alti costi dell’operazione contro Gheddafi hanno trasformato un conflitto lampo in una guerra di fandonie fatta dai media. Ciò che la Nato sperava di ottenere con la No Fly Zone si è ormai dissolto”.