L’India fornisce armi all’esercito birmano: è “complice” delle violenze
di Nirmala Carvalho
Continui abusi e oppressioni della giunta militare contro le minoranze etniche Kachin, Shan e Karen. Sajan K George, indiano e presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic): “Aiutando il regime l’India viola tutti i propri principi democratici”.
New Delhi (AsiaNews) – “Fornendo armi e munizioni a 52 camion militari del regime birmano, il governo dell’India ha violato tutti i propri principi democratici”. È la denuncia di Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), che accusa il proprio Paese di essere complice del Myanmar, perché il rifornimento avviene in concomitanza con le violenze perpetrate contro le popolazioni Kachin, Shan e Karen.

Il nuovo governo dell’ex generale Thien Sein, sostenuto dall’esercito, è in carica dallo scorso 30 marzo. Tuttavia, la stabilità interna al Paese è pressoché nulla, dati i diffusi conflitti armati e le violenze continue sulle minoranze etniche Karen, Shan e Kachin, da parte dei militari. A luglio, gli scontri sono ripresi con forza in varie zone dello Stato Kachin, tra il Kia (l’Esercito per l’Indipendenza Kachin) e l’esercito birmano.

“Il regime userà armi e munizioni indiane contro le minoranze etniche – spiega il presidente del Gcic – per aggredire i propri cittadini innocenti, che da decenni lottano in nome della giustizia, della pace e della democrazia”.

“Varie violazioni di diritti umani, abusi e stupri, già attribuiti all’esercito, si aggiungono alla soppressione continua di altre libertà fondamentali – racconta Sajan George – e fornire armi alla più brutale dittatura militare del mondo avrà gravi conseguenze su milioni di vite innocenti”.