Inviato dell’Onu: lo Sri Lanka garantisca l’indipendenza della magistratura
di Melani Manel Perera
Gabriela Knaul, inviato speciale delle Nazioni Unite, torna sul caso di impeachment contro il presidente della Corte suprema Shirani Bandaranayake. Per la donna “è inaccettabile ricorrere a provvedimenti disciplinari per rappresaglia contro giudici”.

Colombo (AsiaNews) - Lo Sri Lanka deve prendere "misure immediate e adeguate" per "garantire l'integrità fisica e mentale ai membri della magistratura", e "permettere loro di svolgere la professione senza restrizioni, influenze, pressioni, minacce o interferenze", in linea con "gli obblighi internazionali sui diritti umani del Paese". Così Gabriela Knaul, inviato speciale per le Nazioni Unite sull'Indipendenza di giudici e avvocati, esprime la sua preoccupazione sul caso di Shirani Bandaranayake, presidente della Corte suprema dello Sri Lanka, sulla quale pende una mozione di impeachment approvata dal Parlamento.

"I giudici - sottolinea - possono essere destituiti solo sulla base di serie prove di cattiva condotta o incompetenza, al termine di un'indagine che garantisca un processo giusto. È inaccettabile ricorrere a provvedimenti disciplinari come rappresaglia contro giudici indipendenti". L'inviata speciale esprime così la sua preoccupazione per quegli episodi che rischiano di costituire un vero e proprio caso di "attacchi, minacce, vendette e interferenze all'indipendenza del sistema giudiziario in Sri Lanka".

L'art. 107 della Costituzione conferisce al presidente l'autorità di nominare il capo della Corte suprema, ma non quello di revocarlo dalla carica. Per farlo, il governo può presentare una mozione di impeachment per cattiva condotta. Secondo la Knaul, tale procedura permette al Parlamento di esercitare un controllo eccessivo sulla magistratura, e questo è incompatibile con il principio di separazione dei poteri e con l'art. 14 della Convenzione internazionale sui diritti civili e politici, sottoscritta anche dallo Sri Lanka.