India: il governo apre il mercato al dettaglio agli investimenti diretti esteri
La camera alta (Raja Sabha) ha approvato la storica riforma economica, con una maggioranza di 123 voti contro 109. Fondamentale il sostegno dei partiti “minori”. Sconfitto il partito nazionalista indù. L’apertura ai capitali stranieri dovrebbe far ripartire la crescita del Paese.

New Delhi (AsiaNews/Agenzie) - L'India apre le porte del proprio mercato al dettaglio alle grandi catene di supermercati stranieri. Oggi nella Raja Sabha (Camera alta), il governo della United Progressive Alliance (Upa) ha vinto sulla contestatissima riforma economica, conquistando 123 voti a favore contro 109 contrari. Una maggioranza molto stretta, portata a casa grazie al sostegno del Samajwadi Party (Sp, socialista) e Bahujan Samj Party (Bsp, pro dalit), i partiti più "regionali" e populisti della compagine esecutiva. Grande delusione per l'opposizione del Bharatiya Janata Party (Bjp, ultranazionalisti indù), che aveva richiesto questo voto convinto di avere la vittoria in tasca.

Con la vittoria di oggi, il primo ministro Manmohan Singh spera di rilanciare la crescita economica indiana e la credibilità del governo. Si tratta infatti di una riforma economica epocale per l'India, per varie ragioni: il suo commercio al dettaglio - in uno dei mercati in più rapida crescita al mondo - è stimato intorno ai 450 miliardi di dollari; dà lavoro a più di 40 milioni di persone; oltre il 90% degli scambi commerciali interni avvengono proprio attraverso i piccoli rivenditori locali.