Giornata dei martiri, l’India ricorda il missionario Graham Staines
di Nirmala Carvalho
Il Global Council of Indian Christians ha organizzato l’incontro e ha presentato gli ultimi dati sulle persecuzioni anticristiane: 135 attacchi solo nel 2012. Il missionario australiano è morto bruciato vivo insieme a due figli, per mano di estremisti indù, il 23 gennaio 1999.

Mumbai (AsiaNews) - Più di 600 persone, leader cristiani e cattolici provenienti da tutta l'India, hanno celebrato la Giornata dei martiri, dedicata alla memoria del rev. Graham Staines, missionario australiano ucciso insieme a due figli il 23 gennaio del 1999. Organizzato dal Global Council of Indian Christians (Gcic), il raduno si è tenuto ieri al Campus Crusade for Christ di Bangalore (Karnataka). Durante l'incontro, il presidente del Gcic Sajan K George ha presentato i dati del 2012 relativi alla persecuzione anticristiana: 135 attacchi in tutto il Paese, una "macchia vergognosa per l'India laica".

La notte tra il 22 e il 23 gennaio del 1999 estremisti indù hanno bruciato vivi il pastore Staines e i figli Philip e Timothy (9 e 7 anni), mentre dormivano nella loro station wagon nel villaggio Manoharpur (distretto di Keonjhar, Orissa). Nel 2006, la vedova Gladys è tornata a vivere in Orissa insieme alla figlia superstite Esther.

All'incontro era presente anche Babu K. Varghese, autore di "Bruciato vivo", libro-tributo alla vita e all'opera del missionario. "Lo scopo del mio libro - ha spiegato - era di diffondere un messaggio di perdono, mostrato in primo luogo proprio dalla moglie del rev. Staines e dalla figlia". La donna ha sempre detto di aver perdonato Dara Singh, responsabile dell'omicidio, "perché nel perdono non c'è amarezza, ma solo speranza".

Nel suo intervento, Sajan George si è detto preoccupato per la crescente intolleranza mostrata dai fondamentalisti, in particolare i nazionalisti indù. Il leader del Gcic ha poi ricordato il problema delle cosiddette leggi anti-conversione, che proibiscono il cambio di religione che avviene "tramite forza, coercizione o frode", ma di fatto sono usate come strumenti per perseguitare i cristiani. "Anche se il diritto alla conversione religiosa - ha sottolineato - è garantito dalla nostra Costituzione, ben sette Stati indiani prevedono queste leggi, note come Freedom of religion Acts". Di seguito, presentiamo gli Stati in cui sono avvenuti incidenti anticristiani e il numero di casi registrati:

Andhra Pradesh - 6

Arunachal Pradesh - 1

Assam - 4

Chhattisgarh - 7

Delhi - 3

Goa - 2

Hariyana - 1

Jharkhand - 1

Karnataka - 41

Kashmir - 5

Kerala - 5

Madhya Pradesh - 14

Maharashtra - 4

Manipur - 1

Orissa - 16

Panjab - 1

Rajasthan - 1

Tamil Nadu - 15

Uttar Pradesh - 4

West Bengal - 3