Jakarta, “tesoriere” del Partito democratico condannato per corruzione
di Mathias Hariyadi
Siti Hartati, imprenditrice e presidente del Forum buddista indonesiano, dovrà scontare una pena di 32 mesi e pagare una multa di 15mila dollari. Per l’accusa "ha versato tangenti per favorire il rilascio di alcuni permessi". Un nuovo scandalo colpisce lo schieramento del capo di Stato, mentre i principali partiti promuovono campagne di moralizzazione.

Jakarta (AsiaNews) - Il tribunale di Jakarta ha condannato a 32 mesi di reclusione, con l'accusa di corruzione, la donna d'affari Siti Hartati, una delle figure di primo piano del mondo dell'imprenditoria locale e con agganci nel mondo della politica. Presidente della Indonesian Buddhist Forum Association (Walubi), la Hartati è una delle principali sostenitrici - anche e soprattutto a livello economico - del Partito democratico del presidente Susilo Bambang Yudhoyono. Secondo la sentenza emessa oggi in mattinata, la donna avrebbe "semplificato le procedure" per il rilascio dei permessi necessari per avviare una piantagione di palme nella reggenza di Buol, Sulawesi centrali.

Per il giudice capo Gus Rizal vi sono "pesanti prove" di colpevolezza a carico dell'imprenditrice che, per il reato di corruzione, dovrà "trascorrere 32 mesi dietro le sbarre e pagare una multa di 150 milioni di rupie" (poco più di 15mila dollari, ndr). Per gli inquirenti la donna ha versato una "grossa" tangente nelle tasche di Amran Batalipu, capo della reggenza di Buol, in cambio del rilascio delle autorizzazioni necessarie per avviare la mega-piantagione.

Esperti di politica interna riferiscono che la Hartati sarebbe il "tesoriere" del Partito democratico e avrebbe intrecciato negli anni un legame solido col suo principale esponente, l'attuale capo di Stato Susilo Bambang Yudhoyono. Per la Commissione anticorruzione (Kpp) sarebbe stata colta "con le mani nel sacco", mentre cercava di corrompere i vertici dell'amministrazione locale di Buol. Un nuovo problema per i democratici, i cui vertici nel recente passato sono stati travolti da inchieste e scandali.

Corruzioni e tangenti sono una pratica diffusa in Indonesia e nelle ultime settimane si sono trasformate in un vero e proprio caso politico, con i principali partiti impegnati a lanciare campagne e proclami contro la pratica delle bustarelle e delle tangenti. È della scorsa settimana l'arresto di Lutfhi Hasan Ishaaq, leader della fazione filo-estremista Islamic Prosperous Justice Party (Pks), per corruzione in una vicenda di commercio di carni (cfr. AsiaNews 01/02/2013 Jakarta, Presidenziali 2014: voto condizionato da corruzione e islamisti). In seguito alle polemiche e per salvare "la faccia", i vertici del partito lo hanno costretto a dimettersi; il nuovo presidente Annis Mata ha lanciato una sorta di "penitenza nazionale" per "riparare" alla pubblicità negativa.