Stretta di Hanoi sulla rete, arresti e condanne per blogger e attivisti
Secondo un rapporto, aumenta il controllo del governo sulla dissidenza in rete. Oltre 30 blogger imprigionati per aver criticato l’operato delle autorità o il partito unico. Tuttavia, il pugno di ferro non basta a bloccare il proliferare di milioni fra siti e blog personali.

Hanoi (AsiaNews/Agenzie) - Le autorità vietnamite hanno fermato, arrestato e condannato oltre 30 attivisti della rete, per aver postato su siti e blog frasi o commenti critici sull'operato delle autorità locali e del governo centrale. Internet è diventato nel tempo il primo fronte della repressione, con una progressiva intensificazione voluta da Hanoi per preservare l'ideologia e il potere del Partito unico comunista. È quanto emerge da un rapporto diffuso in questi giorni dall'International Federation for Human Rights (Fidh), con base a Parigi, in Francia, stilato con la collaborazione del Comitato vietnamita per i diritti umani (Vchr) che conferma "il crescente attacco" verso la libertà di espressione nel Paese asiatico.

Dal rapporto emerge che in Vietnam vi è una rete attiva, vibrante e variegata formata da milioni di blog, che continuano a moltiplicarsi a dispetto della censura e dei tentativi di repressione messi in campo dal governo.

Negli ultimi due anni le autorità hanno operato l'arresto di blogger e internauti in base all'accusa di violazioni alla "sicurezza nazionale", che di recente si sono ancor più intensificate. Ad oggi - si legge nel documento - sono almeno 32 gli attivisti della rete "rinchiusi, incriminati o condannati a pene detentive nelle prigioni [del Paese] per aver manifestato il loro dissenso pacifico o aver criticato le politiche governative". Diciassette di loro sono stati condannati in base al "draconiano" articolo 88 del Codice penale, che reprime la "propaganda contro lo Stato".

Una delle blogger imprigionate, la 25enne Nguyen Hoang Vi, avrebbe inoltre subito abusi sessuali da parte delle forze di polizia, nel corso di una "controllo sull'identità" nel dicembre 2012. La ragazza si trovava nei presso di un tribunale, all'interno del quale si stava svolgendo un processo a carico di un altro blogger. Nelle maglie della giustizia vietnamita sono finiti anche attivisti e blogger cattolici, che di recente hanno subito condanne "fino a 13 anni di prigione".