Bangladesh, un cattolico tra i ministri del nuovo (e contestato) governo di Sheikh Hasina
di Sumon Corraya
Promod Mankin dirigerĂ  il ministero del Welfare. Il gabinetto neo-eletto, insieme al primo ministro, ha prestato giuramento dinanzi al presidente del Paese. Critici gli osservatori internazionali, che invitano la premier a indire nuove elezioni con la partecipazione di tutti i partiti politici.

Dhaka (AsiaNews) - Tra i 49 membri del nuovo Parlamento del Bangladesh c'è anche un cattolico: si chiama Promod Mankin. Sheikh Hasina, il primo ministro, lo ha scelto per la guida del ministero del Welfare. A sua volta, la premier e leader dell'Awami League (partito laico) ha assunto il controllo dei dicasteri dell'Amministrazione pubblica e della Difesa. L'esecutivo ha prestato giuramento il 12 gennaio scorso, alla presenza del presidente del Paese, Abdul Hamid, e di circa un migliaio di persone tra alti ufficiali dell'esercito, parlamentari e diplomatici stranieri.

La Chiesa cattolica e i leader protestanti locali si sono congratulati con Mankin, che già nel precedente governo di Sheikh Hasina era stato ministro del Welfare sociale e, negli ultimi mesi, della Cultura. "Pregheremo per lui - ha spiegato ad AsiaNews Nirmol Rozario, segretario generale della Bangladesh Christian Association - affinché possa essere un valido rappresentate per la comunità cristiana".

Intanto, non mancano le critiche al nuovo governo di Sheikh Hasina, formatosi con le elezioni "farsa" del 5 gennaio scorso. Diversi analisti politici sostengono che l'esecutivo dovrà ora affrontare molte sfide, tra cui ottenere il riconoscimento della comunità internazionale e risolvere i problemi di ordine pubblico. Alcuni Paesi - tra cui Stati Uniti, Giappone, Australia e Canada - hanno già chiesto alla premier di indire nuove elezioni, con la partecipazione di tutti i partiti politici.

Il Bangladesh è un Paese a maggioranza musulmana, in cui l'islam è religione di Stato. Su una popolazione di oltre 163 milioni di persone, appena lo 0,4% è cristiano.