Bangladesh, ancora tensione a Boldipukur: minacce contro la missione
di Nozrul Islam
Ignoti vogliono che la parrocchia ritiri la denuncia presentata dopo l'attacco contro la chiesa e il convento. La violenza non aveva ragioni economiche dirette, né voleva essere un'aggressione "in odio alla fede". "È probabile - dicono fonti locali - che si sia trattato di un segnale per intimidire suore e sacerdoti e convincerli a chiudere una disputa legale su un terreno".

Dhaka (AsiaNews) - C'è ancora tensione a Boldipukur (diocesi di Dinajpur) dopo l'attacco contro la chiesa cattolica e il convento, avvenuto il 6 luglio scorso. La missione, dove operano anche alcune Missionarie dell'Immacolata (congregazione femminile associata al PIME), ha ricevuto minacce perché venga ritirata la denuncia contro ignoti e contro alcune persone già arrestate dalla polizia.

Nell'aggressione - avvenuta nel cuore della notte - gli assalitori hanno rubato oggetti di vario valore e i documenti di proprietà dei terreni. Tre suore sono state picchiate e hanno subito un tentativo di violenza.

Secondo membri della Chiesa locale, l'assalto alla missione di Boldipukur non aveva come scopo principale ragioni economiche dirette (furto), né voleva essere un'aggressione "in odio alla fede". Piuttosto, si sarebbe trattato di un segnale per intimidire suore e membri della parrocchia, per convincerli a chiudere una vecchia contesa legale riguardante un terreno accanto alla scuola primaria Adibashi St. Mary, gestita dalle Missionarie dell'Immacolata.

L'Alta corte si era espressa a favore della missione, ma quando nel 2010 la parrocchia ha tentato di prendere possesso del terreno si è scatenato in un vero e proprio scontro fisico tra i bengalesi musulmani e i tribali cristiani, che ha provocato circa 50 feriti e nuove tensioni nella zona. Questo ha portato di nuovo il caso in tribunale.

Di recente, la parrocchia aveva chiesto i permessi per ampliare la scuola, comprando anche i mattoni. Questo potrebbe aver scatenato la reazione violenta avvenuta il 6 luglio.

Il fattore religioso non rappresenta così la causa principale, ma non è neanche del tutto estraneo. Aiuta, spiegano membri della comunità locale, a "soffiare sul fuoco". Nelle dispute occorse negli anni erano coinvolte anche una madrassa (scuola islamica) e una moschea, e i musulmani interessati hanno spesso sottolineato il fatto che i loro avversari sono "tribali e cristiani", accusandoli di volerli dominare e di mettere in pericolo la comunità.