Jakarta, centinaia di studenti partecipano a "Vivere per Dio, una vita spesa bene"
di Mathias Hariyadi
Con questo motto, i giovani cattolici hanno aderito all'iniziativa promossa dagli attivisti di Persink. Il movimento nato negli anni '80 intende aiutare gli studenti degli istituti statali nel loro percorso di fede e formazione. Momenti di meditazione e riflessione spirituale si sono alternati ad attività pratiche e ludiche.

Jakarta (AsiaNews) - Centinaia di giovani studenti cattolici indonesiani si sono dati appuntamento di recente a Jakarta, per partecipare a una tre giorni di incontri e confronti intitolata "Vivere per Dio, una vita spesa bene". A promuovere l'iniziativa, sostenuta con forza dall'arcidiocesi e dai seminaristi gesuiti della capitale, gli attivisti di Persink, un movimento nato nel 1984 per favorire la "fratellanza fra studenti cattolici che frequentano i licei pubblici". Per decenni gli alunni delle scuole pubbliche, a differenza di quelle private rette da suore o religiosi, sono stati relegati ai margini della vita della Chiesa; ora la realtà è cambiata e, dopo quasi 30 anni, anche le più alte autorità cattoliche locali hanno avviato programmi e iniziative mirate per questi giovani fedeli.

La tre giorni di Jakarta non è stata per i giovani solo occasione di ritiro e meditazioni spirituali, perché alla preghiera hanno alternato momenti di formazione e programmi di rafforzamento della leadership. Gli studenti hanno imparato non solo ad allargare le vedute, ma a sviluppare al contempo un senso del servizio come avvenuto in occasione della (reciproca) lavanda dei piedi.

Oltre agli incontri serali sul significato del peccato e del valore profondo del perdono, vi sono stati anche momenti ludici e di svago, sempre improntati al rispetto reciproco, alla fratellanza e al lavoro in comune. Al termine di ogni attività, ogni gruppetto è salito su un palco e ha proposto una performance a sfondo culturale.  Il terzo e ultimo giorno, gli studenti hanno eletto il nuovo comitato organizzativo del movimento (Persink).

Nel frattempo dozzine di studenti cattolici, dalle elementari fino alle superiori, di istituti pubblici e privati, si sono dati appuntamento a Nanggulan (Yogyakarta, nello Java centrale), per partecipare a una messa solenne promossa da parroco, p. Tejo Kusumantara. Sia la celebrazione eucaristica di inizio settimana, che la tre giorni di incontro di fine luglio sono frutto dell'iniziativa personale di gesuiti e sacerdoti locali, alla quale hanno aderito in massa e con grande entusiasmo centinaia di giovani.

In Indonesia, nazione musulmana più popolosa al mondo, i cattolici sono una piccola minoranza composta da circa sette milioni di persone, pari al 3% circa della popolazione totale. Nella sola arcidiocesi di Jakarta, i fedeli raggiungono il 3,6% della popolazione. Essi sono una parte attiva nella società e contribuiscono allo sviluppo della nazione o all'opera di aiuti durante le emergenze, come avvenuto per in occasione della devastante alluvione del gennaio 2013.