Ukon Takayama, il "samurai di Cristo", sarà beatificato nel 2015
Lo ha confermato il card. Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei santi, a una delegazione nipponica che ha visitato alcuni giorni fa il Vaticano. Grande festa per i 400 anni dalla morte del signore feudale, che rinunciò a fama e onori per non rinnegare Cristo. Aumentano le possibilità di una visita del Papa in Giappone.

Tokyo (AsiaNews) - Ukon Takayama, il signore feudale giapponese che mise da parte onori e ricchezze per non rinnegare Cristo, sarà beatificato nel 2015. Lo ha confermato il card. Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei santi, a una delegazione nipponica che ha visitato alcuni giorni fa il Vaticano.

A guidare il gruppo c'era mons. Yoshinao Otsuka, vescovo di Kyoto e presidente della Commissione episcopale che ha seguito la causa del "samurai di Cristo". Secondo il presule, la vita di Takayama "può servire come utile lezione per la gente di oggi, e soprattutto per i giapponesi. Egli mise la sua fede sopra il desiderio di successo e salute, e questo dice molto a chi vive in una società altamente competitiva. Il suo coraggio e la sua fede ebbero la meglio su di tutto".

La Conferenza episcopale nipponica ha presentato nell'agosto del 2013 alla Congregazione per le Cause dei Santi un faldone di 400 pagine con i documenti necessari per la causa di beatificazione. Nel febbraio 2015 cadranno i 400 anni dalla sua morte, avvenuta appena 40 giorni dopo la sua fuga nelle Filippine. Entro dicembre 2014 la Congregazione darà una risposta definitiva, mentre papa Francesco dovrebbe pronunciarsi con il nuovo anno.

Questa notizia rinforza la possibilità di un viaggio del pontefice in Giappone. Nel 2015 infatti, oltre alla oramai sicura beatificazione del "samurai di Cristo", la Chiesa giapponese festeggerà i 150 anni dalla riemersione dei cosiddetti "cristiani nascosti": i "kakure kirishitan", citati diverse volte da Francesco come esempio di fede, sopravvissuti alla persecuzione mantenendo salda la fede cristiana. Il governo di Tokyo e la Conferenza episcopale hanno già invitato in maniera formale il Papa a visitare il Sol Levante.