Occupy Central: via barricate e tende da Mong Kok
di Paul Wang
Ufficiali giudiziari, operai in guanti bianchi e 3mila poliziotti hanno sgomberato il sito che bloccava Nathan Road e Argyle Street. Una ditta di autobus è riuscita ad ottenere un'ordinanza della corte per liberare l'incrocio. I giovani sono rimasti tranquilli, temendo di essere arrestati. I leader di Occupy Central e il card. Zen pronti a consegnarsi alle autorità.

Hong Kong (AsiaNews) - Almeno 20 ufficiali giudiziari, decine di operai in guanti bianchi e migliaia di poliziotti (circa 3mila) hanno cominciato stamane a sgombrare il sito di Occupy Central all'incrocio fra Argyle Street e Nathan Road, nella zona di Mong Kok, un'area commerciale e turistica della penisola di Kowloon.

La zona era stata occupata dal movimento pro-democratico fin dalla fine di settembre in una manifestazione non violenta che domandava al governo di Hong Kong e alla Cina più democrazia per il territorio. Alla fine di agosto la Cina aveva infatti  decretato che la popolazione di Hong Kong avrebbe potuto votare con suffragio universale il futuro capo dell'esecutivo, ma Pechino si riservava il controllo sulla qualità e sul numero dei candidati.

Le proteste si sono gonfiate fino a raccogliere centinaia di migliaia di persone che per solidarietà con gli occupanti, passavano la notte a dormire nelle strade e negli incroci occupati.

Ma l'occupazione ha creato difficoltà di trasporto per bus, taxi, scuole, commercio e una ditta di autobus è riuscita ad ottenere un ordine della corte suprema di liberare l'area che impediva alla ditta il suo lavoro.  Nelle scorse settimane vi sono stati anche scontri episodici fra i giovani del movimento e gruppi di residenti, o addirittura di bande mafiose inviate dalla Cina.

Il messaggio democratico è penetrato nella coscienza della popolazione ed è giunto al governo di Hong Kong e Pechino, ma questi rimangono fermi allo schema delle elezioni controllate per evitare - come si è lasciato sfuggire il governatore del territorio - che persone povere possano avere voce sul governo.

Col tempo, anche la simpatia della gente e la partecipazione si è ridotta. Un fatto da sottolineare è il mantenimento del carattere non violento delle proteste, al di là di un episodio increscioso. Anche stamane, quando la polizia sgomberava Mong Kok, i giovani gridavano slogan tipo "Vogliamo vere elezioni!", "Vogliamo vero suffragio universale!", ma sono rimasti calmi davanti alla distruzione delle barricate e delle postazioni. Del resto, se i giovani avessero mostrato resistenza, la polizia li avrebbe arrestati.

Ora è da vedere se la polizia perseguirà coloro che hanno occupato illegalmente il suolo pubblico, arrestando tutti i partecipanti. Alcuni membri del movimento Occupy Central e perfino il card. Joseph Zen hanno detto che se cominciano gli arresti essi si consegneranno volontariamente alle autorità per aver partecipato alle manifestazioni