Arcidiocesi di Jakarta: riviste diocesane, strumento per unire fedeli e parrocchie
di Mathias Hariyadi
L'Ufficio comunicazioni sociali ha promosso un incontro cui hanno aderito almeno 200 fedeli. Fra gli obiettivi rafforzare i legami nella comunità e promuovere la partecipazione alla vita della Chiesa. Sacerdote a Jakarta: riviste essenziali nel creare una "interconnessione" fra fedeli.

Jakarta (AsiaNews) - Rafforzare i legami fra i fedeli, creare maggiori occasioni di incontro e di confronto, promuovere la partecipazione alla missione della Chiesa, grazie anche al contributo essenziale dei laici nella produzione di testi, riviste e quotidiani cattolici. Sono questi alcuni dei temi al centro dell'incontro promosso, lo scorso 30 novembre, dall'Ufficio comunicazioni sociali dell'arcidiocesi di Jakarta. All'evento, durato oltre quattro ore, hanno preso parte circa 200 fedeli provenienti dalle parrocchie della capitale, che hanno risposto entusiasti all'appello lanciato da p. Harry Sulistyo - capo dell'Ufficio per le comunicazioni sociali - e p. Samuel Pangestu, vicario generale dell'arcidiocesi. I partecipanti hanno mostrato il loro amore per la Chiesa e la gioia che deriva dalla condivisione di momenti di vita comune. 

Commentando la presenza all'iniziativa, i partecipanti hanno sottolineato il piacere che deriva "dal poter fare qualcosa si significativo e utile per la Chiesa e la comunità" cattolica. Del resto in Indonesia è prassi comune che i fedeli contribuiscano in modo attivo ai bisogni delle parrocchie, dei seminari, dei sacerdoti e dei futuri preti. E non è raro vedere famiglie che si prodigano a cucinare un pasto e offrire cibo alle loro guide spirituali.

L'atmosfera che ha animato l'incontro a Jakarta era improntata alla gioia e alla condivisione; l'obiettivo era proprio quello di creare una rete di contatti fra fedeli, in particolare fra quanti partecipano in modo attivo alle attività proclamazione e annuncio della parola di Dio attraverso media, pubblicazioni, riviste e giornali. L'arcidiocesi di Jakarta è formata da 63 parrocchie, spiega p. Harry Sulistyo, ciascuna delle quali è formata da un numero di fedeli variabile fra i 10 e i 13mila. "È grazie a riviste mensili o bimestrali - aggiunge il sacerdote - che si crea una interconnessione" all'interno della comunità ed è per questo che "diventa fondamentale il lavoro di editori, scrittori, giornalisti e fotografi".

Per questo i vertici cattolici di Jakarta lanciano un appello perché sempre più persone si dedichino alla scrittura e alla produzione delle riviste diocesane, delle vere e proprie testimonianze della vita della Chiesa locale. Testimonianze ed esperienze personali, sottolinea Tyas, attivista della parrocchia di Santa Maria a Tangerang, sono fonte "preziosa" di crescita e animazione. E in alcuni casi si sono registrati prodotti editoriali di discreto successo, come il magazine bimestrale "Komunika" della parrocchia Santa Monica di Serpong, che è un efficace mezzo di comunicazione della vita parrocchiale e grazie alla pubblicità "copre fino al 50% delle spese di pubblicazione".

In Indonesia, nazione musulmana più popolosa al mondo, i cattolici sono una piccola minoranza composta da circa sette milioni di persone, pari al 3% circa della popolazione totale. Nella sola arcidiocesi di Jakarta, i fedeli raggiungono il 3,6% della popolazione. Essi sono una parte attiva nella società e contribuiscono allo sviluppo della nazione o all'opera di aiuti durante le emergenze, come avvenuto per in occasione della devastante alluvione del gennaio 2013.