Jakarta: movimento di intellettuali cattolici, per rafforzare la presenza della Chiesa nella società
di Royani Lim
Per la prima volta un network riunisce le centinaia di studiosi e intellettuali cattolici della capitale. Promotore dell’iniziativa la Commissione per l'apostolato dei laici della Conferenza episcopale indonesiana. Un luogo che è punto di incontro e confronto, con appuntamenti a cadenza regolare.

Jakarta (AsiaNews) - La Commissione per l'apostolato dei laici della Conferenza episcopale indonesiana (Komisi Kerawam KWI) ha dato vita a un movimento che riunisce intellettuali e studiosi cattolici, per promuovere la spiritualità e il valore della presenza cristiana nel Paese. La scorsa settimana i vescovi hanno organizzato un incontro, al quale hanno partecipato circa 60 figure di primo piano della cultura, della scienza e dell'insegnamento della regione di Greater Jakarta. Obiettivo dell'iniziativa è quello di creare un legame fra le centinaia di studiosi e intellettuali cattolici, che finora hanno agito come singoli individui, ma non hanno mai potuto godere del sostegno e della forza data dall'essere uniti in una "associazione". 

P. Guido Suprapto, segretario generale di Komisi Kerawam KWI, conferma che si tratta del primo incontro in assoluto (nella foto) di un movimento nato da poco, con l'obiettivo di rafforzare la spiritualità e la cooperazione fra intellettuali cattolici. Un luogo che dovrà essere anche punto di incontro e confronto, con appuntamenti a cadenza regolare, per capire il ruolo degli studiosi nella società e i progressi nell'ambito professionale. 

All'evento che ha riunito intellettuali e studiosi ha partecipato anche l'arcivescovo della capitale, mons. Ignatius Suharyo, che ha presieduto la messa di apertura ed è intervenuto al convegno con una riflessione personale. Il prelato ha spiegato ai presenti il cambiamento storico che è insito nella missione di Gesù, il quale ha trasformato la figura di Dio da onnipotente a misericordioso. 

Eko Sudrajit, professore di economia gestionale, esperto di tecnologia e telecomunicazioni, sottolinea che gli intellettuali cattolici devono essere modelli, riferimenti e leader all'interno della società. Essi devono mostrare "passione" per il proprio lavoro, capire e andare incontro alle esigenze dei loro studenti, rafforzandone integrità e morale. Gli intellettuali, aggiunge, devono essere "buoni ascoltatori, collaboratori, amici e al tempo stesso innovatori". 

Nel suo intervento, l'arcivescovo di Jakarta ha raccontato la propria esperienza personale di insegnante ed educatore, improntata sui tre valori fondamentali: ispirazione, meditazione, trasformazione sociale. Nel nostro mondo, aggiunge il prelato il Regno di Dio è la trasformazione di una realtà sociale che sappia ascoltare e prestare attenzione a poveri ed emarginati. Fra gli esempi citati dal prelato Muhammad Yunus, pioniere del microcredito e della microfinanza in Bangladesh e nel mondo. 

In Indonesia, nazione musulmana più popolosa al mondo, i cattolici sono una piccola minoranza composta da circa sette milioni di persone, pari al 3% circa della popolazione. Nella sola arcidiocesi di Jakarta, i fedeli raggiungono il 3,6% della popolazione. Essi sono una parte attiva nella società e contribuiscono allo sviluppo della nazione o all'opera di aiuti durante le emergenze, come avvenuto per in occasione della devastante alluvione del gennaio 2013