Caritas Bangladesh: I valori del Vangelo, fulcro dell'opera sociale della Chiesa
di Sumon Corraya
Ad AsiaNews il nuovo presidente, mons. Gervas Rozario, spiega che "poveri, bambini, giovani e donne sono al centro del lavoro dell’opera sociale cattolica. Non daremo mai via Cristo e la Sua Parola". Attenzione anche a cambiamento climatico, ambiente e sicurezza alimentare. I progetti educativi, la formazione di personale qualificato, le sfide attuali.

Dhaka (AsiaNews) - Caritas Bangladesh esalterà sempre i valori del Vangelo e l’etica cristiana nel suo servizio in favore dei bisognosi, in particolare dei poveri: "La Caritas lavora per la giustizia sociale e la coesistenza pacifica delle persone di religione e cultura differenti, attraverso l’inclusione e il dialogo. La priorità sono i poveri, le minoranze etniche e gli emarginati”. Lo dice ad AsiaNews mons. Gervas Rozario (v. foto), eletto nuovo presidente di Caritas Bangladesh. Vescovo della diocesi di Rajshahi dal 2007 e membro della Caritas fin dal 1996, egli sostituisce mons. Theotonious Gomes, in carica dal maggio 2006.

Mons. Rozario ha condiviso con AsiaNews i suoi progetti, la visione del lavoro in favore più poveri e il modo in cui Caritas Bangladesh può contribuire a diffondere gli insegnamenti della Chiesa cattolica. “In qualità di nuovo presidente di Caritas Bangladesh - riferisce - io non ho un vero programma. La Caritas sta già svolgendo un buon lavoro, apprezzato anche dalla popolazione del Paese, perfino dalla comunità musulmana. Io mi aggiornerò sui progetti in corso e impegnerò me stesso in modo pieno e totale. Per questa ragione, visiterò le aree di lavoro più spesso”.

Secondo mons. Rozario, per promuovere le risorse umane bisogna dare priorità allo sviluppo: “Io ritengo che non solo la Caritas, ma tutte le altre organizzazioni e il governo, debbano concentrarsi sull’educazione e l’istruzione [per migliorare] il commercio e le capacità produttive. In questo modo la popolazione del Bangladesh non sarà più un peso ma costituirà una reale risorsa, in grado di guadagnare di più e condurre il Paese verso un vero sviluppo”.

Il prelato continua con gli obiettivi del lavoro futuro: “La Caritas lavora per garantire lo sviluppo dell’uomo e dell’intera umanità. Dobbiamo continuare su questa strada, testimoniando ancora di più il Vangelo di Cristo.” Fasce più deboli della popolazione e ambiente sono al centro del lavoro missionario: “Caritas Bangladesh pone un’attenzione particolare allo sviluppo di poveri, bambini, giovani e donne. Gli ambiti di lavoro sono le questioni del cambiamento climatico, dell’ambiente ‘verde’ e della sicurezza alimentare, cioè cibo sicuro e garantito per tutti”.

Il modo in cui la Caritas può rendere effettivo l’insegnamento della Chiesa cattolica è “testimoniare l’amore di Cristo. La Caritas è la branca della Chiesa cattolica che agisce per lo sviluppo sociale. È per tutti, a prescindere dal credo e dalla razza. I direttori e il personale Caritas testimoniano il Vangelo mentre portano avanti i vari progetti. Gli insegnamenti di Cristo sono sempre il punto fermo”.

Il prelato guarda anche alle sfide attuali: “Anche se la Caritas opera per il benessere di tutti senza fare discriminazioni, spesso alcuni nutrono timori e dubbi. Accade di frequente che i funzionari governativi fraintendano la politica della Caritas e facciano ostruzione ai nostri progetti in favore dei poveri e degli emarginati”. Spesso quindi i progetti delle istituzioni cattoliche non ricevono l’autorizzazione. “Ora le donazioni dei benefattori per quelli a lungo termine stanno diminuendo, in particolare per i progetti di welfare. La più grande sfida per Caritas Bangladesh, comunque, è dare la giusta motivazione a tutto il suo personale, in modo che sia testimone dell’amore cristiano. Stiamo lavorando sodo per raggiungere questo obiettivo”.