03/07/2015, 00.00
BANGLADESH
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La Laudato sì di papa Francesco tradotta in bengalese in tempi record

di Sumon Corraya
Una lettera pastorale di mons. D'Rozario spiega in brevi punti l’enciclica “verde”. I sacerdoti diffonderanno il messaggio del papa presso i fedeli. Direttore esecutivo di Caritas Bangladesh invita i cattolici a spendere meno e consumare le risorse con parsimonia. I progetti della Caritas nel Paese per salvaguardare l’ambiente e alleviare le sofferenze dei più deboli.

Dhaka (AsiaNews) - L’arcivescovo Patrick D’Rozario, presidente della Conferenza episcopale del Bangladesh (Cbcb), ha deciso di pubblicare in lingua locale e distribuire in tutte le parrocchie del Paese una lettera pastorale, in cui spiega in brevi punti l’enciclica “Laudato sì” di papa Francesco sulla cura del creato. In questo modo la Chiesa cattolica del Bangladesh risponde all’appello che il pontefice ha rivolto al mondo per un cambiamento rivoluzionario negli stili di vita, produzione e consumo delle risorse di nostra madre terra.

Mons. D'Rozario ha invitato tutti i cattolici a seguire le linee guida del papa in maniera appropriata e ha ordinato ai sacerdoti di diffondere gli insegnamenti della lettera enciclica presso i fedeli.

In contemporanea il dott. Benedict Alo D’Rozario, direttore esecutivo di Caritas Bangladesh, ha chiesto ai fedeli di spendere meno. In una dichiarazione scritta egli afferma: “Facciamo giuramento di amore e prendiamoci cura di quello che il Signore ha creato. Dobbiamo smettere di fare qualsiasi cosa che possa danneggiare l’ambiente e il creato”.

Il dott. Alo ha aggiunto: “Ognuno di noi deve leggere la lettera pastorale dell’arcivescovo che parla dell’enciclica del papa. Dobbiamo pregare affinchè il messaggio di Francesco venga applicato e si stabilisca la giustizia sociale”. Il direttore esecutivo ha suggerito di piantare alberi e averne cura, consumare in modo misurato acqua, energia e carburanti.

Caritas Bangladesh ha in atto vari progetti per la cura e la salvaguardia dell’ambiente, come la vendita di semi di alta qualità agli agricoltori poveri per migliorarne le condizioni di vita. Sostiene anche le fasce di popolazione più vulnerabili attraverso la distribuzione di vestiti caldi nei mesi invernali ai bambini e ai senzatetto e combatte l’alcolismo tra i tribali attraverso programmi di riabilitazione. 

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