Bangladesh, ancora violenza religiosa: ucciso un altro blogger critico dell’islam
di Sumon Corraya
Niloy Chakrabarti è stato massacrato a colpi di mannaia davanti alla sorella e alla madre nella sua casa a Khilgaon. Da tempo scriveva in favore dei diritti delle minoranze, contro il fanatismo religioso. Forse gli assassini sono estremisti islamici. È il quarto blogger ucciso dall’inizio dell’anno.

Dhaka (AsiaNews) – Cinque uomini si sono introdotti ieri nell’abitazione del blogger Niloy Chakrabarti e lo hanno ucciso per la sua attività contro il fanatismo religioso in Bangladesh. Lo scrittore, 40 anni, è stato massacrato a colpi di mannaia sotto gli occhi della madre e della sorella in pieno giorno, intorno alle 13.45 (ora locale). Gli assalitori – con ogni probabilità musulmani – sono entrati nell’edificio dopo la preghiera del venerdì, in due gruppi, fingendosi affittuari del locale.

Niloy, ateo ma membro di una famiglia della minoranza indù, viveva con i suoi cari nella città di Khilgaon (distretto di Dhaka). Imran H Sarker, portavoce del Ganajagaran Mancha [movimento laico e antifondamentalista ndr] ha scritto su Facebook che Nuloy “scriveva in favore dei diritti di donne, indigeni e altre minoranze. Era critico nei confronti dell’estremismo religioso che provoca attacchi bomba nelle moschee e l’uccisione di migliaia di civili. Era una delle voci della giustizia sociale, del secolarismo, dei diritti umani e della giustizia per Avijt Roy”.

Niloy Chakrabarti è il quarto blogger ad essere ucciso dall’inizio dell’anno. Lo scorso febbraio Avijt Roy è stato assassinato vicino all’Università di Dhaka. A fine marzo, nella capitale, fondamentalisti musulmani hanno ammazzato a colpi di machete Oyasiqur Rahman. Due mesi più tardi è stato il turno di Ananta Bijoy Das, ucciso a Sylhet. Tutti e tre gli attivisti facevano parte del Ganajagaran Mancha.

Lo scorso maggio, il gruppo terroristico “Al Kaida Ansarullah Bangla Team 13” ha rivendicato le uccisioni dei blogger “blasfemi” e ha recapitato ad una lista di obiettivi lettere di minaccia in cui promettono “la giusta morte” a coloro che criticano l’islam.

Da diverso tempo estremisti islamici prendono di mira liberi pensatori e attivisti democratici, giustificando il loro assassinio perché “atei”. Nel 2013 il primo blogger a essere stato ucciso per le sue idee “contrarie all’islam” è stato Ahmed Rajib Haider.