Quattro anni dopo il disastro, il governo “riapre” la zona di Fukushima
L’esecutivo ha rimosso l’ordine di evacuazione da Naraha, cittadina nei pressi dei reattori colpiti nel 2011 dallo tsunami. La popolazione potrà tornare nelle proprie case. Ma soltanto 10 degli oltre 7mila residenti hanno annunciato il desiderio di rientrare. La paura delle contaminazioni è ancora troppo forte.

Tokyo (AsiaNews/Agenzie) – A più di quattro anni dal disastro atomico che ha sconvolto la zona di Fukushima, il governo giapponese ha rimosso questa mattina l’ordine di evacuazione dalla cittadina di Naraha, nei pressi dei reattori colpiti dallo tsunami che ha devastato la zona. L’esecutivo ha concesso il rientro permanente dei residenti e ha annunciato una serie di piani di sostegno economico per la ripresa della zona.

Si tratta di un progetto pilota in vista del marzo 2017, termine indicato dal premier Shinzo Abe per la rimozione di tutti i bandi abitativi. Il sindaco Yukiei Matsumoto ha dichiarato: “La vera ricostruzione omincia ora. Lavoriamo insieme per la creazione di una nuova Naraha”. Tuttavia, dei 7.368 residenti registrati al momento del disastro soltanto 10 hanno annunciato di voler rientrare nelle proprie case.

L'11 marzo del 2011 un enorme terremoto ha scosso la costa orientale del Giappone, provocando uno tsunami devastante che ha costretto 470mila persone a evacuare le proprie case. Circa 16mila persone sono morte subito dopo la tragedia (oltre a migliaia di scomparsi), ma il numero delle vittime continua a salire per i danni alle centrali nucleari di Fukushima, che hanno causato una fuga di radiazioni letali. Secondo i dati del governo le vittime accertate sono 15.884: altri 2.636 sono "scomparsi", ma la polizia non ritiene possibile che siano ancora vivi. Tuttavia, fino al ritrovamento dei corpi rimarranno in questa categoria.