Chiedevano libertà religiosa e il ritorno del Dalai Lama. Arrestati due monaci tibetani
I due religiosi sono rinchiusi in due diversi centri della contea di Ngaba. Le autorità cinesi hanno rafforzato i controlli, per reprimere sul nascere una serie di proteste. Lhasa ancora blindata dopo i festeggiamenti dei 50 anni di dominio comunista.

Lhasa (AsiaNews/Agenzie) - La polizia cinese della contea di Ngaba, nella zona a nord-est del Tibet, ha arrestato due monaci per aver manifestato contro il dominio cinese, rivendicato libertà religiosa e politica e aver chiesto il ritorno del Dalai Lama. I due religiosi tibetani sono rinchiusi in due centri diversi della contea, nella regione nord-orientale di Amdo.

Il primo dei due monaci fermati ha 20 anni e si chiama Adak. Il secondo, Lobsan, 22 anni, appartiene al monastero di Kirti. Entrambi sono stati fermati dalla polizia cinese fra il 10 e l’11 settembre.

Fonti locali riferiscono che le autorità hanno rafforzato i controlli, per bloccare sul nascere una serie di proteste che si sono ripetute negli ultimi giorni nella regione tibetana da tempo sotto la sorveglianza dei vertici militari di Pechino.

Nei giorni scorsi le autorità cinesi hanno blindato Lhasa, capitale della Provincia autonoma, per festeggiare i 50 anni di domino comunista. Dall’esilio dove vivono sia il capo spirituale del buddhismo che il governo tibetano legittimo, il premier Lobsang Sangay ha commentato la parata sottolineando che “non c’è nulla da festeggiare”.