Aceh, iniziata la demolizione delle chiese “illegali”. Già distrutti tre edifici
A Singkil altri sette luoghi religiosi verranno abbattuti nei prossimi giorni. La polizia usa mazze e martelli per abbattere le costruzioni in legno. Schierato l’esercito per evitare tafferugli. La demolizione è stata decisa il 10 ottobre alla presenza di cristiani e musulmani. Il 13 ottobre islamisti hanno attaccato le chiese bruciandone una e provocando l’esodo dei cristiani.

Jakarta (AsiaNews/Agenzie) – Le autorità di Singkil, nella provincia di Aceh, hanno iniziato la demolizione delle 10 chiese cristiane ritenute “illegali”, perché non fornite di Izin Mendirikan Bangunan, il permesso di costruzione. Da tempo alcuni gruppi estremisti islamici ne chiedono a gran voce la distruzione e il 13 ottobre scorso hanno rotto gli indugi attaccando due chiese, bruciandone una e scatenando l’esodo di centinaia di famiglie cristiane, in fuga dagli scontri confessionali.

La tensione nell’unica provincia indonesiana dove vige una forma di sharia rimane alta e la autorità hanno schierato l’esercito nei luoghi delle demolizioni per evitare ulteriori violenze. La polizia usa mazze e martelli per abbattere le piccole strutture di legno delle “chiese provvisorie”, denominate “undung-undung”, sotto lo sguardo della comunità protestante. Tre luoghi religiosi sono già stati distrutti nel villaggio Siompin. Altri sette verranno demoliti nei prossimi giorni.

Le demolizioni sono state decise il 10 ottobre, dopo un incontro fra le autorità e le parti musulmane e cristiane. La popolazione islamica lamentava che il numero delle chiese costruite dai cristiani dopo l’accordo del 1979 (confermato nel 2001) fosse in eccesso.

Paima Brutu, custode di una delle chiese demolite, accusa il governo per la mancanza dei permessi: “Abbiamo fatto richiesta del permesso di costruzione mille volte. A questo punto chiediamo al governo se saremo mai autorizzati ad averlo”.