In un video dell’Isis, bambini indonesiani sparano con gli Ak-47
di Matthias Hariyadi

Secondo gli esperti le riprese sono originali e girate in Siria. Compaiono 23 ragazzi tra gli 8 e i 12 anni, provenienti anche da Malaysia e Filippine. L’addestratore è Abu Faiz al Indunesy, cecchino ricercato in patria. Esperto di intelligence: “Il governo dovrebbe essere preoccupato che così tanti bambini siano riusciti ad entrare in Siria”.


Jakarta (AsiaNews) – Un video pubblicato dallo Stato islamico fa ritrae alcuni bambini indonesiani che si esercitano con pistole e fucili Ak-47, prima di dare alle fiamme i loro passaporti. A comandare i ragazzini, tutti dagli 8 ai 12 anni, c’è Abu Faiz al Indunesy: il miliziano è ricercato da Jakarta e opera come cecchino in Siria per i terroristi.

Il video dura circa 20 minuti. In esso appaiono 23 ragazzi (chiamati “cuccioli del Califfato”), alcuni dei quali provenienti da Malaysia e Filippine. Nelle frasi di propaganda che vengono pronunciate ci sono minacce dirette agli Stati del sud-est asiatico, che “non riusciranno a sconfiggere” i miliziani dello SI.

Secondo Ridlwan Habib, esperto di intelligence e terrorismo della University of Indonesia, la buona qualità delle immagini e del sonoro indica che il video è originale. La presenza di bambini di più nazionalità testimonia che è stato girato in Siria. “L’Ufficio immigrazione – ha detto – dovrebbe fare una valutazione seria sul perché così tanti bambini indonesiani siano riusciti ad entrare in Siria”.

Le autorità sono preoccupate per la grande diffusione che il filmato ha avuto su internet e sull’influsso che esso può avere sulle giovani generazioni: “È un fatto grave e ne siamo dispiaciuti”, ha detto Brig Amar Joey Boy, capo delle pubbliche relazioni della polizia. “Ormai tutto può essere condiviso e chiunque può fare propaganda online”. Jakarta sta pensando di chiudere le frontiere sugli arrivi dalla Siria, in modo da bloccare il ritorno di miliziani addestrati.

Da tempo lo SI è attivo anche sul territorio indonesiano. Gli attentati dello scorso 14 gennaio a Jakarta sarebbero riconducibili ad un gruppo terrorista legato allo SI che cerca il predominio fra le frange jihadiste del sud-est asiatico.

I simpatizzanti dello SI in Indonesia sarebbero circa 1000: un numero esiguo se si pensa che esso è il Paese musulmano più popoloso al mondo, con 206 milioni di fedeli (l’87%). Ad oggi sarebbero circa in 600 ad essere partiti per la Siria per unirsi al califfato. Di questi, almeno 50 sarebbero già morti. Secondo l’Agenzia per l’anti-terrorismo (Bnpt), invece, sarebbero 149 i cittadini tornati dal Medio Oriente.