L’India ratificherà l’accordo di Parigi sul clima: Modi cerca spazio tra i big del mondo

Il premier ha annunciato anche la data, prevista per il 2 ottobre, anniversario della nascita del Mahatma Gandhi. L’India è tra Paesi che emettono più gas serra al mondo. L’accordo entrerà in vigore con la ratifica dei 55 Paesi che rappresentano almeno il 55% delle emissioni.


New Delhi (AsiaNews) – Il premier indiano Narendra Modi ha annunciato che l’India ratificherà l’accordo di Parigi sul clima il prossimo 2 ottobre, giorno dell’anniversario di nascita del Mahatma Gandhi. Secondo esperti, l’obiettivo della decisione, per uno dei Paesi che inquina di più al mondo insieme a Stati Uniti e Cina, è guadagnare spazio tra i leader mondiali in tema di decisioni ambientali, un ambito in cui si giocano le sorti del mondo nei prossimi anni.

Ieri il capo del governo indiano, intervenendo al meeting nazionale del suo partito Bjp (Bharatiya Janata Party, nazionalisti indù) in Kerala, ha detto che la “ratifica è ancora da fare e anche l’India deve ancora farla”, ma ha già messo in calendario il giorno della firma.

Nel dicembre 2015 i leader mondiali si sono riuniti a Parigi in occasione della 21ma Conferenza delle Parti, sotto l’egida dell’Onu, per discutere delle sfide del cambiamento climatico e tentare di frenare il riscaldamento globale. Al termine dei negoziati, i delegati di 195 Paesi si sono impegnati a mantenere l’incremento della temperatura del pianeta “ben al di sotto dei 2 gradi”, e di attuare sforzi per limitare l’incremento a 1,5 gradi.

In base ai termini dell’accordo, esso entrerà in vigore quando sarà ratificato dai 55 Paesi responsabili almeno del 55% di emissioni di gas serra. Finora i firmatari sono stati 60 Paesi, per un totale di emissioni pari al 47,5%. Tra i consensi più illustri, quelli dei governi di Usa e Cina, che da soli rappresentano più del 40% mondiale di emissioni inquinanti.

Sebbene il premier Modi avesse dichiarato l’intenzione di continuare ad utilizzare l’energia convenzionale (come il carbone) per garantire la crescita economica indiana, ieri sembra aver cambiato opinione. Forse spinto dalle decisioni di Washington e Pechino, esperti ritengono che il capo del governo dell’India vorrà cogliere tutte le implicazioni positive in termini di influenza globale e di controllo della regolamentazione del clima che l’accordo potrà dare.