Pyongyang a Donald Trump: Basta con le sanzioni, politica fallita degli Usa

L’editoriale del Rodong Sinmun (del partito dei lavoratori) si indirizza al neo-presidente. La posizione della Corea del Nord non cambia: chiede di rivedere le sanzioni imposte dall’Onu e non rinuncia a interrompere il proprio programma nucleare.


Pyongyang (AsiaNews) – Un editoriale del Rodong Sinmun, del partito dei lavoratori, ha pubblicato un messaggio che sembra avere come destinatario il neo-eletto presidente degli Stati Uniti Donald J. Trump. L’articolo afferma che Washington dovrà riconoscere in modo ufficiale la Corea del Nord come uno Stato dotato di armi nucleari, che “gli Stati Uniti, che sperano in una Corea del Nord denuclearizzata, stanno vivendo di una delusione della vecchia era” e che è giunta l’ora di rivedere la posizione del Paese sul piano internazionale.

Nell’editoriale pubblicato il giorno dopo le elezioni presidenziali americane, si dichiara che il Paese non interromperà il proprio programma nucleare.

In una frase che sembra essere indirizzata al presidente eletto, Pyongyang esalta le qualità del proprio arsenale nucleare e critica la politica di sanzioni economiche imposte dagli Stati Uniti come “un ‘cappio’ che non può evitare il fallimento”.

La Corea del Nord è da anni soggetta a forti sanzioni economiche e all’embargo da parte del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Nuove sanzioni sono in vigore da marzo scorso, in risposta al test nucleare effettuato a gennaio da Pyongyang. Su tali sanzioni, l’editoriale afferma: “La miseria di coloro che detengono il potere negli Stati Uniti e che fremono per stritolare la Corea del Nord con le loro sanzioni, comprova le vuote rivendicazioni del loro potere”. Nell’articolo, la politica di sanzioni operata da George W. Bush e da Barack Obama, viene detta “un fallimento”, e paragonata a una “crescente valanga” legata alla “sopravvivenza degli Stati Uniti”.

Il presidente Trump non ha ancora comunicato la sua visione sulla politica nordcoreana, ma durante la campagna elettorale ha espresso la propria disponibilità al dialogo con Pyongyang.