Tre attacchi al coltello nello stesso giorno: Jakarta sospetta un piano terrorista
di Mathias Hariyadi

Gli episodi sono avvenuti nelle province di East Nusa Tenggara Timur, West Java e Central Java: due morti e 15 feriti. I sopravvissuti riportano ferite al collo: “La modalità di uccisione ricorda l’assassinio di p. Jacques Hamel”.


Jakarta (AsiaNews) – Tre attacchi al coltello sono avvenuti ieri con modalità molto simili in diverse località dell’Indonesia. Il primo è accaduto nell’isola di Sabu Raijua, nella provincia di East Nusa Tanggara Timur (Ntt): un uomo armato di pugnale ha aggredito un gruppo di scolari delle elementari, ferendone sette di cui uno in modo grave. In seguito, l’assalitore è stato linciato dalla folla. La polizia ha dichiarato che il colpevole potrebbe aver avuto problemi mentali.

L’isola di Sabu Raijua è un luogo periferico e molti indonesiani non sanno nemmeno dove si trovi. Per raggiungerla bisogna trascorrere una notte in traghetto partendo da Kupang (parte ovest di Timor). Tutti e sette i bambini riportano ferite al collo. Molti agenti di polizia sono stati dispiegati sull’isola per evitare ulteriori episodi di violenza da parte degli abitanti locali. L’assalitore proveniva da Dapok (West Java) e viene descritto come di fede “non cristiana”.

Il secondo incidente è avvenuto a Bandung (West Java), dove il 19enne Muhammad Aziz Ghozali si è scagliato contro la folla armato di tre coltelli. Il giovane ha ucciso una persona e ferito altre otto. La polizia ha affermato che Ghozali è originario di Bandung e che al momento è disoccupato.

Il terzo episodio ha avuto luogo a Yogyakarta (Central Java), dove una rissa fra due gruppi di giovani ha causato un morto.

Martin Sitompul, portavoce del polizia, ha dichiarato che gli agenti stanno indagando sulla serie di attacchi all’arma bianca avvenuti nello stesso giorno. L’opinione pubblica si chiede se si tratti di una strana coincidenza o se dietro questi avvenimenti vi sia il disegno di qualche cellula terroristica. La seconda ipotesi viene rafforzata dal metodo di uccisione scelto dagli assalitori, che ricorda l’attacco al sacerdote di Medan avvenuto lo scorso agosto, e l’uccisione di p. Jacques Hamel a Rouen (Francia).