Lahore, cibo e doni di Natale alle vittime dell’attentato nel quartiere cristiano (VIDEO)
di Kamran Chaudhry

La Chiesa locale e alcune ong hanno distribuito beni di prima necessità a centinaia di abitanti di Youhanabad, dove nel 2015 un doppio attacco suicida fece 17 morti. Molti di coloro che hanno ricevuto gli aiuti hanno perso i loro cari durante l’attacco. Il 26 dicembre la Chiesa locale farà visita ai carcerati.


Lahore (AsiaNews) – Scatoloni pieni di doni, cibo e beni di prima necessità sono stati distribuiti agli abitanti di Youhanabad, quartiere cristiano di Lahore teatro del doppio attacco suicida alle chiese che il 15 marzo 2015 fece 17 morti e 85 feriti. Sacerdoti, religiose e membri di alcune ong hanno distribuito di persona beni in occasione del Natale.

La Chiesa cattolica locale ha anche organizzato una visita ai carcerati il prossimo 26 dicembre: “Una delegazione cristiana – spiega p. Francis Gulzar, vicario generale dell’arcidiocesi di Lahore – visiterà i prigionieri. Tutte le famiglie che abbiamo riunito oggi [per la distribuzione dei doni] hanno dei parenti nel carcere di Lahore. Abbiamo fatto di questa iniziativa una tradizione annuale”.

La famiglie si sono ritrovate oggi di fronte ad una cappella della parrocchia, dove è stata allestita una rappresentazione della Natività a grandezza naturale. Nei giorni scorsi altri 400 abitati locali, comprese vedove e persone con disabilità, hanno ricevuti aiuti dalla Chiesa. Fra queste vi è Anayat Bibi, che ha perso il proprio figlio Karamat Masih, morto per le ferite riportate durante l’attentato: Karamat Masih, padre di tre figli, aveva contratto il cancro a causa di un frammento di bomba ed è morto lo scorso gennaio.

Il mio figlio minore, dice Bibi, “è un impiegato nell’industria tessile e ha una famiglia da mantenere. Gli aiuti di cibo basteranno per una settimana. Io spenderò tutti i soldi che ho risparmiato per comprare vestiti per i miei nipoti”.

Nei giorni scorsi la Cecil&Iris Chaudhry Foudation (Cicf) di Youhanabad ha distribuito regali di Natale agli alunni poveri che studiano nel proprio centro di formazione.