Indonesia, cresce L’odio verso i non musulmani. La spinta dei movimenti radicali
di Mathias Hariyadi

Il 59% degli indonesiani intollerante nei confronti delle minoranze. Il radicalismo religioso è in rapida ascesa. Almeno 11,5 milioni di cittadini “spiritualmente” pronti a cambiare la società indonesiana. Le ultime elezioni avvelenate dal conflitto religioso. Sinta Nuriyah Wahid: “Gli islamisti hanno un’agenda politica: lo Stato Islamico dell'Indonesia”. Solo l'11% esprime un forte rifiuto all'idea di una nazione islamica


Jakarta (AsiaNews) – In Indonesia gli episodi di settarismo verso i non musulmani sono in rapido aumento. A rivelare il preoccupante fenomeno è uno studio della Wahid Foundation, organizzazione attiva nel promuovere lo sviluppo della società tollerante e multiculturale in Indonesia.

La Wahid Foundation è stata fondata per sostenere la visione umanitaria di Abdurrahman “Gus Dur” Wahid, ex presidente e intellettuale musulmano moderato. Durante tutta la sua attività politica, egli si è speso per un islam inclusivo. In qualità di leader del movimento musulmano Nahdlatul Ulama, e in seguito come presidente della nazione, ha promosso i diritti delle minoranze, dei non musulmani e della comunità di etnia cinese.

Sinta Nuriyah Wahid, vedova del defunto presidente, ha di nuovo sottoposto il problema dell’intolleranza all’attenzione pubblica durante un’intervista televisiva dello scorso 10 aprile. L’ex first lady ha citato lo studio per lanciare il campanello d’allarme ai suoi concittadini e le sue parole hanno avuto forte eco negli ultimi giorni. I risultati delle elezioni regionali a Jakarta dello scorso 19 aprile, che hanno visto la vittoria di Anies Baswedan e dei gruppi islamisti radicali, hanno riacceso il dibattito.

“I movimenti radicali e lo spirito di intolleranza si sono infiltrati nella vita quotidiana della società indonesiana. Solo l'11% degli intervistati ha espresso un forte rifiuto all'idea di istituire una nazione islamica”, ha denunciato Sinta Wahid. La donna ha dato voce alla sua preoccupazione, denunciando uno degli aspetti più preoccupanti emersi dallo studio: “il 59% degli indonesiani che hanno risposto al sondaggio compiono atti di intolleranza nei confronti di concittadini non musulmani”.

Questo spirito di odio nei confronti delle minoranze etnico-religiose è stato il principale motivo della sorprendente sconfitta elettorale del governatore uscente, il cristiano di origini sino-indonesiane Basuki “Ahok” Tjahaja Purnama. Gli analisti riportano con apprensione che il radicalismo religioso è in rapida ascesa in Indonesia. Lo studio della Wahid Foundation rileva che circa 11.5 milioni di cittadini sono “spiritualmente” pronti ad apportare cambiamenti radicali fondamentalisti nella società indonesiana.

Durante tutta la campagna elettorale, i leader islamici più estremisti hanno cercato di influenzare il voto attraverso la manipolazione del sentimento religioso degli elettori (v. foto). Questo ha portato a numerose manifestazioni di piazza, spesso violente. “Vogliono adottare leggi ispirate dalla sharia, e le loro richieste si faranno sempre più radicali”, ha ammonito Sinta Wahid. Questo fenomeno rappresenta una seria minaccia per l’unità nazionale e per lo spirito pluralista su cui è fondato il Paese.

“Il governo deve controllare e praticare una censura dei contenuti. Il governo deve esaminare le persone che svolgono un ruolo importante in qualsiasi istituto religioso e che proclamano gli insegnamenti islamici alla società. Questo dev’esser fatto per assicurare l'interesse nazionale del pluralismo indonesiano e bloccare il radicalismo e il fondamentalismo. Questi gruppi radicali hanno una propria agenda politica: trasformare l'attuale Repubblica unita dell'Indonesia (Nkri) nello Stato Islamico dell'Indonesia, cioè qualcosa a cui io sono personalmente contraria”, ha concluso la signora Sinta Nuriyah Wahid.