Pechino, Tianjin, Hebei: 70% delle imprese violano ancora le norme sull’inquinamento

Due mesi di ispezioni governative in 28 città nella regione di Pechino, Tianjin e Hebei hanno svelato che il 70,6% delle imprese controllate, pari a 13.785 aziende, non è in regola con le emissioni e con le apparecchiature di controllo dell’inquinamento. La “smog area” dovrebbe osservare entro il 2017 una riduzione del particolato fine del 25% rispetto ai livelli 2012, ma l’obiettivo resta lontano. Un terzo delle morti nella regione sono legate all’inquinamento


Pechino (AsiaNews/Agenzie) - E’ il risultato di due mesi di ispezioni governative in 28 città della cosiddetta “smog area” nella regione di Pechino, Tianjin e Hebei. Il 70,6 % delle imprese controllate ha fallito gli standard ambientali richiesti, riferisce l'agenzia ufficiale Xinhua. Si tratta di 13.785 aziende non in regola con le emissioni e con le apparecchiature di controllo dell’inquinamento.

E' la conferma dei dati già diffusi nei mesi scorsi dal ministero della Protezione ambientale. La Cina nonostante abbia 70 mila dipendenti pubblici incaricati di far rispettare la normativa sull’inquinamento è molto lontana dagli obiettivi. Ad impedirlo è lo stretto rapporto tra i governi locali e le industrie che li influenzano. E per far rispettare la legislazione ambientale non è nemmeno servita l’idea di consegnare un premio di 50 mila yuan (circa 7 mila dollari) ai cittadini che denunciano in maniera circostanziata pratiche irregolari. Inutili perfino le sanzioni. Infatti le multe nel 2016 hanno superato quelle dell’anno precedente di quasi un miliardo di dollari, secondo il Ministero della Protezione ambientale, che afferma nel suo rapporto annuale di aver punito l’anno scorso 137.800 violazioni ambientali (+34% su base annua). Ora le autorità cinesi stanno lavorando ad un piano per delocalizzare l’industria pesante più lontano dai centri urbani più popolati, in aree idustriali indipendenti dalle amministrazioni locali.

Entro il 2017, la regione di Pechino-Tianjin-Hebei dovrebbe osservare  una riduzione del particolato fine (PM2.5) del 25% rispetto ai livelli 2012. Uno studio rivela che un terzo delle morti nell’area sono legate all’inquinamento.