Goa, cattolico arrestato per le croci dissacrate: ma per qualcuno è fumo negli occhi

Francis Pereira, 54 anni, avrebbe confessato di voler “liberare le anime intrappolate” nelle tombe. Gruppo di esperti sostiene che “non è possibile che un solo uomo abbia potuto compiere una simile devastazione”. La percezione generale è che gli incidenti siano stati “incoraggiati” da radicali indù.


Panaji (AsiaNews) – La polizia di Goa ha arrestato Francis Pereira, un cattolico di 54 anni, con l’accusa di aver distrutto varie croci nello Stato indiano e profanato luoghi religiosi della comunità cristiana. Il cattolico avrebbe ammesso le proprie responsabilità e confessato agli agenti di voler “liberare le anime intrappolate” nelle tombe. Per la polizia, le indagini sono concluse. Queste ammissioni però sono contestate da un gruppo di esperti costituito dal Centre for Study of Society and Secularism (Csss) e dal Council for Social Justice and Peace (Csjp). Essi hanno dichiarato: “Sembra che l’arresto di Francis Pereira, dipinto come esecutore avvezzo a simili crimini, [abbia come obiettivo quello di] pacificare la società civile e le comunità interessate e distogliere l’attenzione dai reali colpevoli”.

Francis Pereira è stato arrestato lo scorso 15 luglio nel villaggio di Curtorim. Egli avrebbe distrutto almeno 11 croci in tutto il territorio statale e dissacrato il cimitero di Guardian Angel Church a Curchorem Town, a sud della capitale Panji. Muktesh Chander, direttore generale della polizia dello Stato indiano, ha affermato che l’uomo in passato ha già distrutto vari simboli religiosi. Le autorità lo hanno fermato mentre “pianificava la dissacrazione di un idolo”.

Il suo arresto sembra confermare quanto ipotizzato nei giorni scorsi dal chief minister Manohar Parrikar, che ha parlato di un “tentativo di creare tensioni a Goa e di dividerci”. P. Savio Fernandes, segretario esecutivo del Csjp, la pensa diversamente: “L’estensione dei danni rilevati dal nostro gruppo testimonia che non è possibile che una persona sola, per di più di oltre 50 anni, abbia potuto compiere una simile devastazione”. Quindi esige che venga condotta “un’inchiesta imparziale”. Secondo il rapporto preliminare degli esperti, “tutti gli attacchi sono stati compiuti con strumenti in acciaio pesante e i colpi erano diretti alla base delle strutture per provocare il massimo dei danni. Il dolore e l’angoscia erano palpabili nello shock e nella paura dipinti sulle facce dei membri delle comunità [cristiane]”. “La percezione generale – conclude l’indagine – è che alcune dichiarazioni di un raduno indù [l’All India Hindu Convention] e la visita di un rappresentante nazionale del partito di governo [Bjp, Bharatiya Janata Party] abbiano incoraggiato questi incidenti”.