Vescovo indiano condanna gli attentati terroristi in Spagna
di Nirmala Carvalho

Mons. Machado presiede l’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Federazione delle conferenze episcopali asiatiche. “Sembra che l’umanità abbia abbandonato il sogno di vivere una vita felice”. Incentivare incontri tra leader religiosi che vogliono la pace.


Mumbai (AsiaNews) – Gli attacchi terroristi servono solo “a gettare nel panico le persone e tenere lontana la pace”. Lo afferma ad AsiaNews mons. Felix Anthony Machado, arcivescovo di Vasai (Maharashtra), commentando l’attentato di ieri sulle Ramblas, a Barcellona (Spagna), e quello sventato nella notte a Cambrils, sempre in Spagna, dalla polizia locale. Egli esprime una netta condanna per l’ultimo attacco di matrice islamica in Europa, e ricorda il carattere affabile e cordiale della popolazione spagnola, che ha incontrato in numerose occasioni. “Le persone – afferma – hanno sempre mostrato grande rispetto per tutte le religioni. Dio ci mostri la pace. Non dobbiamo perdere la speranza. Non dobbiamo scoraggiarci. Non dobbiamo smettere di accogliere la pace di Dio e stabilirla sulla terra”.

Mons. Machado, presiedente dell’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Federazione delle conferenze episcopali asiatiche (Fabc), sostiene che “i leader di tutte le religioni devono unirsi, ogni volta che possono” per costruire una società di pace. Sembra quasi, aggiunge, “che l’umanità abbia abbandonato il sogno di vivere una vita felice”. Parlando inoltre della costruzione di un clima di dialogo, che aiuterebbe a prevenire la diffusione di idee radicali, ammette che tutti, rappresentanti politici ed ecclesiali, “non stiamo facendo abbastanza per affrontare questa situazione di emergenza”.

Per questo l’arcivescovo sottolinea l’importanza di iniziative per la pace, come il “World Peace and Harmony Conclave”, cui ha partecipato lo scorso 13 agosto a Mumbai. L’incontro è stato promosso da Ahimsa Vishwa Bharti, organizzazione locale che lavora per l’armonia, e ha visto la partecipazione di rappresentanti di tutte le religioni. Per il buddismo, il Dalai Lama; per l’induismo, il guru Baba Ramdev. “Ci sono molte persone – sostiene – che sono stanche delle religioni che sembrano non fare altro che lottare l'un con l'altro. Alcuni individui spingono per danneggiare la convivenza e sembra che non vogliano affatto la pace. Vogliono solo vivere nel male”. Invece “incontri come questo sono fondamentali”.

Nell’induismo, continua, “coloro che camminano nelle tenebre sono chiamati ‘tamas’. Ma mentre la dottrina indù della Bhagavad Gita ritiene che quella sia la loro via, il Vangelo di Gesù ci dice che essi non per forza devono vivere in quel modo. Ciò vuol dire lasciare margine al cambiamento e spingerli a cambiare. Anche la Gita invita a cambiare, ma molti credono che quella strada sia il loro ‘karma’ e che niente possa essere modificato, se non attraverso il ciclo delle rinascite”. Infine mons. Machado sostiene che “la Chiesa deve essere presente a eventi simili. Tutti eravamo mossi da uno spirito di profonda fratellanza, con uno sforzo reale di agire insieme in favore della pace”.